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Stabilimento Maserati di Modena, produzione crollata del 66% in un anno

Stabilimento Maserati di Modena, produzione crollata del 66% in un anno

E Stellantis in generale scivola: nei primi nove mesi del 2025 sono state realizzate 265.490 unità tra autovetture e veicoli commerciali, con un calo del -31,5%


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Nei primi nove mesi del 2025 nello stabilimento Maserati di Modena sono state prodotte solo 75 unità, con una flessione del 65,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il Contratto di Solidarietà ha coinvolto i 214 lavoratori con un utilizzo medio intorno al 50%. A darne notizia è la Cisl.
'Dopo l’annuncio del gruppo sul cosiddetto “progetto alta gamma”, con il coinvolgimento della Motor Valley, Stellantis ha deciso di trasferire, a partire dall’ultimo trimestre del 2025, l’assemblaggio delle Maserati GranTurismo e GranCabrio nello stabilimento di Modena. Questa scelta dovrebbe, in prospettiva ridurre l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, non abbiamo certezze rispetto alla completa saturazione produttiva' - spiega il segretario generale Fim-Cisl Ferdinando Uliano
 

I dati si inseriscono in un peggioramento generale dei dati produttivi del gruppo Stellantis rispetto al già difficile 2024. Nei primi nove mesi del 2025 sono state realizzate complessivamente 265.490 unità tra autovetture e veicoli commerciali, con un calo del -31,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel dettaglio: Autovetture -36,3% (151.430 unità), Veicoli commerciali -23,9% (114.060 unità)
Tutti gli stabilimenti registrano dati in flessione rispetto al 2024, con perdite comprese tra il -17% e il -65%. Anche il 2025, come il 2024, chiuderà con una riduzione complessiva di circa un terzo dei volumi produttivi, un risultato ben peggiore di quanto previsto a inizio anno.
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Le previsioni per la chiusura dell’anno restano fortemente negative: poco più di 310.000 unità complessive, con le autovetture che scenderanno sotto le 200.000. Attualmente, quasi la metà della forza lavoro del gruppo è interessata da ammortizzatori sociali.
Le nuove produzioni - la 500 ibrida (in partenza a novembre) e i modelli di Melfi (DS8 già in produzione e Jeep Compass da ottobre) - potranno dare risultati significativi solo nel corso del 2026.
 

'Il 20 ottobre 2025 a Torino si terrà il primo incontro tra le organizzazioni sindacali italiane e il nuovo CEO di Stellantis, Antonio Filosa. Si tratta di un appuntamento cruciale: è indispensabile costruire relazioni sindacali solide e costruttive per affrontare le gravi difficoltà del gruppo e del settore. L’obiettivo della FIM-CISL resta quello di garantire a ogni sito produttivo una prospettiva industriale e occupazionale certa, contrastando qualsiasi atto unilaterale, chiusura o licenziamento, e orientando la transizione tecnologica verso soluzioni concrete, condivise e socialmente sostenibili. Un obiettivo tutt’altro che scontato, alla luce dei livelli produttivi registrati nel 2024 e nel 2025 - spiega Uliano -.
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È necessario rafforzare e migliorare il piano di investimenti ottenuto dopo lo sciopero del settore auto del 18 ottobre 2024 e la successiva uscita di Tavares. Quel piano prevede anche per l’Italia la nuova piattaforma Small con due nuovi modelli compatti a Pomigliano dal 2028. La nuova 500e a Mirafiori accanto alla 500 ibrida in produzione da novembre 2025. L’introduzione di versioni ibride per le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, la nuova gamma large sui veicoli commerciali, lo sviluppo anche delle versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta un nuovo modello top di gamma sempre su piattaforma large. Su Modena è previsto il lancio del progetto alto di gamma con il trasferimento di Maserati GT e GC. Rimangono invece preoccupazioni sul futuro di Termoli dopo lo stop alla gigafactory'.
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