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Il downshifting -letterarmente scalar marcia-, ovvero la semplificazione della vita personale e finanziaria, è un fenomeno globale sempre più diffuso. Se fino a poco tempo fa era un lusso, cui potevano ambire solamente alcune categorie di lavoratori, avvantaggiati dal fatto di essere riusciti ad accumulare ingenti risorse nel corso della carriera, oggi tale stile di vita è diffusamente ricercato. Naturalmente, il presupposto da cui non si può prescindere è la dotazione di una rendita, che generi un flusso di cassa sufficiente per poter soddisfare le esigenze esistenziali di ognuno.
Rendite passive tradizionali
Generalmente, le rendite passive sono riferibili a grossi patrimoni: mobiliari qualora si tratti di interessi, ad esempio, di obbligazioni o dividendi di titoli azionari, immobiliari qualora si tratti di canoni percepiti per una locazione. Un altro tipo di rendita potrebbe essere quella da royalties o diritti d'autore, derivanti da brevetti e opere d'ingegno.
L'interrogativo da cui partire, dunque, è come si possa cogliere una tale opportunità senza poter disporre di una solida base economica e finanziaria iniziale. Sul web, oggi, è possibile trovare guide che spiegano come si vive di rendita come, ad esempio, quella proposta dal portale Borsamercato.com, una valida risorsa a cui gli utenti possono attingere per avere informazioni relative al mondo dell’economia e della finanza.
Generare una rendita passiva con strategie non convenzionali
Sul sito borsamercato.com è consultabile anche un approfondimento riguardante alcune metodologie che potrebbero surrogare la rendita passiva generata da grossi capitali. Tale approccio è quello del trading on line, ma da svolgere in modo innovativo e non convenzionale. Per operare sui mercati finanziari, infatti, oggi è possibile utilizzare broker che offrono l'accesso ad ogni tipo di asset class e, grazie alla possibilità di operare sui contratti per differenza, derivati che replicano l'andamento del prezzo di un sottostante, si può comprare qualsiasi attività finanziaria a livello globale.
In particolare, la maggior parte degli intermediari permette di negoziare il forex, CFD su indici, materie prime, azioni, etf e persino criptovalute. Il capitale di partenza non deve essere necessariamente elevato, poiché quasi tutti i broker permettono l'apertura di un conto, con depositi iniziali abbastanza contenuti. Un altro aspetto fondamentale è che non vi sono costi ascrivibili alla gestione del rapporto e persino le commissioni di negoziazione sono assenti, sostituite dallo spread denaro lettera dell'asset class trattata.
Ma il vantaggio più significativo è che la stessa piattaforma, rilasciata per operare alla sottoscrizione del servizio, è utilizzabile in versione DEMO, in modo da poter verificare, in una fase iniziale, se effettivamente questa metodologia può essere profittevole. In aggiunta a tutto ciò l'investitore ha a disposizione la leva finanziaria -per aumentare il controvalore dei singoli trades- e lo short selling, per poter sfruttare anche i trend ribassisti sulle varie attività finanziarie negoziate.
Automatizzare le strategie operative
A questo punto molti si chiederanno in cosa consista la componente passiva in questo approccio, poiché anche il trading online presuppone approfondite conoscenze e un'attività di gestione delle operazioni abbastanza articolata. A risolvere questa problematica sono le funzionalità che alcuni broker, esaminati anche nella guida di borsamercato.com, offrono ai propri clienti senza alcun costo aggiuntivo.
Ad esempio, un risparmiatore può ricorrere al copy trading, un social network finanziario in cui gli iscritti possono replicare le operazioni condivise dai trader più esperti. O ancora, per rendere del tutto automatizzato il processo di trasmissione ordine, molti broker danno accesso al mirror trading, uno strumento grazie al quale i clienti possono replicare, direttamente sul proprio conto, l'operatività di un provider di segnali, senza dover compiere alcuna azione meccanica.