L'uso politico delle istituzioni e la doppia caduta di stile di Tomei

Il Presidente della Provincia lancia con tanto di simbolo e gonfalone dell'istituzione, e in pieno regime di par condicio istituzionale, slogan ed invettive contro Salvini. Uno scivolone in cui non era ancora caduto
Più che su quello politico, sul cui versante vale un po' tutto e sul quale non vorremmo in questo caso nemmeno scendere, è sul fronte istituzionale che si consuma lo scivolone di queste ore del Presidente della Provincia di Modena Giandomenico Tomei. Lui, come il suo predecessore alla Presidenza della provincia e attuale sindaco di Modena di cui non si contano gli attacchi politici al leader leghista in consessi istituzionali, ha deciso di dedicare un intero intervento pubblicato su Facebook, nell'evidente ruolo istituzionale da Presidente della Provincia di Modena (evidenziato dal gonfalone dell'ente che spicca nella foto), contro il leader della Lega Matteo Salvini. Lanciandosi addirittura in un appello al popolo leghista per una sorta di risveglio delle coscienze sul reale spessore del loro leader.
Del merito e del testo del post ce ne siamo già occupati, ma qui vogliamo riportare ciò che a tutti gli effetti si evidenzia, in piena par condicio istituzionale, e attraverso l'immagine del simbolo della Provincia con lo slogan di attacco a Salvini, come un uso politico delle istituzioni pubbliche. Che sembra sempre roba da poco, questione di lana caprina, ma che tale non è.
Una scelta, quella della foto che integra il simbolo della provincia stampato sul gonfalone di rappresentanza, unito a lui, come presidente, in primo piano, e il tutto montato (modello poster elettorale), con lo slogan contro Salvini (e, sia chiaro, nulla cambierebbe se al posto di Salvini ci fosse il nome di qualsiasi altro leader o personaggio politico), che appare a dire poco inopportuna. Istituzionalmente parlando. Tanto quanto (come sicuramente il Presidente della provincia sa e sanno coloro che nell'ente si occupano di comunicazione, alcuni dei quali non hanno fatto mancare subito il loro like al post del Presidente), il fatto di essere pubblicato in quel periodo elettorale (che in questo caso anticipa il referendum di ottobre sulla riduzione del numero di parlamentari), scattato il 18 luglio scorso, in cui gli enti pubblici ed i loro rappresentanti di governo sono tenuti a limitarsi ad comunicazione e messaggi in forma impersonale e legata alle proprie funzioni istituzionali. Proprio per evitare che il proprio ruolo istituzionale, compresa la visibilità che ne deriva, possa essere usato e strumentalizzato sul piano della propaganda politica. Esattamente ciò che è successo con il post in questione ed è perfettamente concentrato in quella immagine diffusa dal Presidente della Provincia che, come tale, prima di svilire l'avversario politico, finisce per svilire il proprio ruolo istituzionale e l'istituzione stessa garante dei principi, dei valori e delle opinioni di tutti i cittadini e non solo quelli che si riconoscono, o non ri riconoscono, in una parte politica
Gi.Ga.

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