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La Legge sugli Enti locali non glielo consente, ma Gian Carlo Muzzarelli, non pago di essere stato per dieci anni sulla poltrona di primo cittadino di Modena, ambisce ed aspira a compiere il terzo mandato, stare altri cinque anni in piazza Grande, starci alla fine per 15 anni, come i Podestà di una volta.
Non sono stati soltanto i risultati del sondaggio della Agenzia Noto sul gradimento dei cittadini per i loro sindaci o presidenti di Regione, che vedono Muzzarelli in ottima posizione, meglio che i sindaci di Bologna o Firenze, ma anche l’incertezza che regna tra i piddini sulla scelta del candidato sindaco dopo la sua lunga ‘stagione’, a solleticare Muzzarelli verso il terzo mandato. In virtù del suo riconosciuto impegno e della sua personalità, ma anche grazie ad una stampa spesso accondiscendente e certamente non contraria, egli lascerà un vuoto difficilmente colmabile a sinistra carente di uomini del suo calibro.
Anche se alcuni flop clamorosi e incidenti di percorso della sua giunta hanno creato un vivo malcontento nella opinione pubblica, come il fallimento della operazione Hera sulla raccolta differenziata che, come protestano i cittadini, continua a mantenere rifiuti nelle strade e che ha messo in moto un movimento di protesta che dalle piazze si è trasformato in un ‘cartello’ politico formato da Modena Volta Pagina, Unione Popolare e Movimento 5 Stelle che si presentano ora insieme con le loro proposte alternative.
Una giunta che non ha saputo togliere in questi dieci anni Modena dalla scomoda classifica di città più cara, più inquinata, meno sicura per il cittadino a causa di un fenomeno criminoso che non accenna a diminuire, compresa l’inquietante pericolosa presenza di una florida industria dello spaccio di droga, col quartiere Sacca ai limiti del degrado urbano e la patata bollente del nuovo Polo logistico Conad col trasferimento contemporaneo della Moschea islamica (e qui i residenti continuano a lamentarsi di non essere ascoltati da sindaco e assessori), ma anche per il contrasto tutto interno alla maggioranza con i Verdi a causa della Bretella per Sassuolo che questi considerano inutile e dannosa per l’ambiente e l’agricoltura, cosi come considerano dannoso l’annunciato allungamento della pista di Marzaglia per auto da corsa in aggiunta alla costruzione di una tribuna in cemento e di una vasta area parcheggio tolta al verde esistente.
Al riguardo poi della approvazione (tra contrasti a sinistra e all’interno della giunta) del Pug e del Regolamento edilizio, durissimo il commento del consigliere comunale dei 5Stelle Giovanni Silingardi che ha accusato il Pd e i “suoi fedeli e succubi alleati di avere inibito una sufficiente discussione in consiglio dei due provvedimenti con un atteggiamento arrogante e presuntuoso”.
Un nuovo inatteso ‘cartello’ politico dunque quello sorto a Modena (con la presenza dei tanto corteggiati 5 Stelle) che sfida la giunta Muzzarelli su temi che “dovrebbero essere di sinistra - sostengono i promotori - come alloggi popolari, residenze per anziani, asili nido sufficienti, contrasto alle lunghe liste di attesa per visite mediche, salvaguardia del suolo e dell’ambiente, sicurezza del cittadino”. Ma che sfida anche il Pd in vista delle prossime elezioni amministrative.
Mentre per rendere realizzabile il “sogno” proibito di Gian Carlo Muzzarelli, occorre un decreto legge che modifichi l’attuale normativa elettorale. Ed entro pochi mesi perché si vota in primavera.
Cesare Pradella
Cesare Pradella
Giornalista pubblicista, è stato per dieci anni corrispondente da Modena del Giornale diretto da Indro Montanelli, per vent'anni corrispondente da Carpi del Resto del Carlino, per .. Continua >>