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Mentre si sprecano panchine rosse e appelli istituzionali legati alla giornata odierna, la realtà racconta di una strage continua a silenziosa che vede le donne come vittime di violenze, stupri e omicidi.
Solo la scorsa settimana a Modena sono state uccise una madre, una moglie, una compagna e una suocera insieme a due bambini. Massacri messi in campo sempre da uomini, tragedie quasi sempre annunciate, con agli atti le denunce pregresse delle stesse vittime e le segnalazioni di vicini e parenti. Tutto inutile. I protocolli, la rete di protezione, gli inviti a uscire dal tunnel che anche oggi vengono lanciati, si traducono in una solitudine drammatica, in incubi personali che a volte sfociano in orrori palesi, a volte continuano a scorrere in inferni silenziosi.
La verità è che stiamo fallendo in modo clamoroso.
Stiamo fallendo e, quel che peggio, non lo stiamo ammettendo, accontentandoci di sentirci al calduccio, all'ipocrita riparo, con qualche panchina pitturata di rosso, con scuse di facciata o con qualche baffo colorato sul volto.
Stiamo fallendo perchè, al di là della retorica, il potere in Italia è ancora saldamente nelle mani di uomini che hanno pure creato il 'contentito' delle quote rosa per sentirsi a posto. Stiamo fallendo perchè, al di fuori delle dichiarazioni di facciata, le donne continuano ad essere oggetto di giudizi quasi sempre legati alla sfera sessuale. Stiamo fallendo perchè si sorride ancora davanti a vignette indecenti come quella pubblicata ieri, proprio alla vigilia della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, in prima pagina dal Fatto quotidiano.

'La vignetta di Mannelli oggi su Il Fatto Quotidiano è semplicemente disgustosa.
Nessuno si appelli alla libertà di stampa, che è sacrosanta. Quella vignetta non ha nulla a che fare con la satira politica, nemmeno la più feroce, mentre ha molto a che fare con la filosofia di chi non si ferma davanti a nulla pur di distruggere l'avversario politico - scrive la viceministro Teresa Bellanova -. Che lo faccia usando in quel modo raccapricciante e vergognoso il corpo delle donne indica con sufficiente chiarezza qual è il terreno culturale e politico entro cui si muovono il suo autore e il giornale che lo ospita. Non offendono né la Leopolda né Italia Viva. Piuttosto insultano, alla stregua del peggior patriarcato, le donne, non solo quelle di IV, con un'idea miserabile persino della dialettica politica'.
Parole che, al di là della appartenenza partitica, non possono essere che condivise ma che, purtroppo, risuonano come in una stanza vuota, giusto il tempo di una timida eco. Cancellate da qualche altra celebrazione grottesca e di facciata, mentre forse solo il silenzio permetterebbe finalmente a ciascuno di assumersi la sua fetta di responsabilità.
Cinzia Franchini
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>