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Il cardinale Parolin sulle parole deliranti della Roccella: 'Ad Auschwitz non si va in gita'

Il cardinale Parolin sulle parole deliranti della Roccella: 'Ad Auschwitz non si va in gita'

'Si va per fare memoria di una tragedia immane che ha colpito il popolo di Israele e che deve rimanere un monito per tutti noi'


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'Certamente ad Auschwitz non si va in gita, ad Auschwitz si va per fare memoria di una tragedia immane che ha colpito il popolo di Israele e che deve rimanere un monito per tutti noi, anche di fronte alla crescita dell'antisemitismo alla quale purtroppo assistiamo'. Lo ha detto il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, commentando le parole deliranti del ministro Eugenia Roccella, a margine di un evento a Palazzo Borromeo.
Immediata la risposta della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità: 'Sono perfettamente d'accordo con il cardinale Parolin. Ad Auschwitz non si deve andare in gita: si va per ricordare l'antisemitismo di ieri e combattere quello di oggi, una piaga che dobbiamo tutti insieme sconfiggere. E' esattamente quello che ho voluto dire'.
In realtà la Roccella aveva affermato testualmente: 'Tutte le gite scolastiche ad Auschwitz, cosa sono state? Sono state gite? A che cosa sono servite? Sono servite, secondo me, sono state incoraggiate e valorizzate, perché servivano effettivamente all'inverso. Ovvero servivano a dirci che l'antisemitismo era qualcosa che riguardava un tempo ormai collocato nella storia, e collocato in una precisa area: il fascismo. Le gite ad Auschwitz secondo me sono state un modo per ripetere che l'antisemitismo era una questione fascista e basta'.

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