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Alice Neri, i pm chiedono 30 anni per Mohamed Gaaloul. Ma il marito esce dal processo

Alice Neri, i pm chiedono 30 anni per Mohamed Gaaloul. Ma il marito esce dal processo

'Con rammarico faccio un passo indietro, per coerenza non mi sembra giusto schierarmi contro l'imputato se non ho la convinzione, la certezza'


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Per la Procura di Modena Mohamed Gaaloul, unico imputato per l'omicidio di Alice Neri, è responsabile e va condannato a 30 anni di reclusione. Ma il marito della giovane donna uccisa non è convinto e nello stesso giorno esce dal processo, revocando la costituzione di parte civile. 'Lui - ha detto il suo avvocato, l'ex magistrato Antonio Ingroia - vuole la verità, non una qualsiasi'. E poi, a margine dell'udienza in Corte di assise, lo stesso Ingroia ha aggiunto, parlando coi giornalisti: 'La Procura, un po' frettolosamente, ha ritenuto di individuare un colpevole, mentre noi vogliamo che sia assicurato alla giustizia il colpevole. Anche per evitare un Garlasco 2: abbiamo visto quello che sta succedendo a Pavia dopo 20 anni'.
Tutto succede quando, con requisitoria dei pm e arringhe dei difensori, il lungo e complesso dibattimento sta arrivando ad un esito e la sentenza è attesa a luglio.
Alice Neri, 32enne di Ravarino, è stata trovata morta, nella sua auto carbonizzata, a Fossa di Concordia, nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 2022. Gaaloul non conosceva la vittima ma la incontrò quella sera in un bar, dove lei aveva passato la serata con un collega di lavoro.
E' stato fermato in Francia a dicembre 2022 e da allora è in carcere, dove si è sempre detto innocente. 'Non sono colpevole, non c'entro nulla', ha ribadito anche quando è stato sentito nell'aula di tribunale.
I pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara, che hanno coordinato le indagini dei carabinieri, invece credono sia stato lui, l'ultimo a vederla, a uccidere la giovane con almeno sette coltellate, distruggendo poi il cadavere, mettendolo nel vano bagagli dell'auto della donna e dandovi fuoco. 'Non sono certo che la dinamica possa riguardare una sola persona. Aver trascurato sin da subito le piste alternative che si sono prospettate ha nuociuto all'accertamento della verità, forse per sempre', ha detto Ingroia nella sua arringa. E il suo assistito, il vedovo Nicholas Negrini, ha spiegato, fuori dall'aula: 'Non ho mai negato le mie perplessità su questa storia, su quello che veniva fuori. Ho atteso quasi tre anni per avere un quadro più chiaro, ma in questo primo grado di processo non c'è stato alcun elemento che mi abbia fatto cambiare idea, anche se ci speravo. Purtroppo questo non è avvenuto e io con rammarico faccio un passo indietro, per coerenza non mi sembra giusto schierarmi contro l'imputato se non ho la convinzione, la certezza'.
In udienza hanno parlato anche le altri parti civili, gli avvocati Cosimo Zaccaria e Marco Pellegrini in rappresentanza rispettivamente della madre e del fratello di Alice, che hanno chiesto la condanna di Gaalouol e l'avvocato Luca Brezigher, in rappresentanza della figlia minorenne della vittima. Mercoledì prossimo parlerà la difesa, avvocato Roberto Ghini. Il 16 luglio eventuali repliche, poi la sentenza.
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