Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'A seguito di irregolarità durante il voto del 13 dicembre 2015, il Consorzio di Bonifica Emilia Centrale è stato commissariato dalla regione Emilia Romagna. Il 14 marzo 2016 è stato nominato il Commissario straordinario Franco Zambelli, il cui arduo compito sarebbe stato anche quello di definire il rinnovo delle operazioni elettorali. In un primo momento, avrebbero dovuto tenersi ad inizio gennaio, poi sono state prorogate ad inizio febbraio ed infine, a causa di ricorsi al Tar da parte dei contendenti, sono state definitivamente indette nella settimana dal 24 al 30 settembre 2018. Tutti i cittadini che pagano un importo anche minimo al Consorzio Centrale saranno chiamati al voto. L’affluenza si è sempre attestata intorno al 2% degli aventi diritto. Ciò a causa di: scarsa pubblicità, poca campagna elettorale (se non nelle sedi delle più importanti associazioni agricole), scarso interesse generale e svolgimento in giornate ed orari non sempre praticabili.
Per questo motivo, nel 2010, la nostra regione rivide tutti gli statuti dei Consorzi di Bonifica, prevedendo entro i successivi 2 anni le elezioni telematiche (art. 18 dello Statuto del Centrale). Purtroppo il voto telematico non sarà possibile... via web'.
A sottolineare il paradosso è il consigliere Consorzio di bonifica Burana Stefano Pelliciari.
'Nel luglio 2016, il commissario Zambelli dichiarò di prendere in considerazione la soluzione di voto telematico proposta da Lepida regionale, che nello stesso anno aveva presentato una applicazione per le elezioni on-line adottabile e sicura. Il 28 settembre 2017, nella delibera nr° 404 del 2017 del Centrale, approvata dalla RER, è stata accolta la richiesta facendo supporre che il voto via web fosse finalmente una realtà. Tutto sembrava realizzare l’intento, ricordiamolo, di favorire la partecipazione al voto.
Tuttavia, dopo un’attenta lettura della succitata delibera, siamo venuti a conoscenza del fatto che il voto telematico sarà adottato solo con apposita strumentazione presente al seggio elettorale, non essendo in grado di assicurare il riconoscimento del votante con la procedura web. Ma quale è il beneficio ricavato apponendo una spunta su di un video col voto telematico, rispetto ad una X sulla scheda tradizionale, se entrambi vincolano la presenza del votante al seggio elettorale? - afferma Pelliciari -. Il voto via web porterebbe ad una maggiore partecipazione se consentisse di votare da qualsiasi parte del mondo senza doversi per forza recare ai seggi. Ad esempio, in Estonia tutti i cittadini sono dotati di un ID personale, segreto ed univoco. Esso gli consente di votare alle elezioni, gestire le operazioni bancarie e qualsiasi documento della pubblica amministrazione. Come è possibile che la maggior parte dei cittadini italiani possano gestire il loro conto bancario via web e non riescano a fare lo stesso quando hanno a che fare con le pubbliche amministrazioni? La soluzione realizzata, che avremmo immaginato ben diversa ed inclusiva, ci appare quindi inutile e costosa portandoci a supporre sia l’ennesima complicazione ad un voto che continua a farsi attendere'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>