Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Un corteo che partirà e finirà davanti a due realtà simbolo dell'industria contestate dalla CGIL: la Maserati e la sede di Confindustria, dove si terrà il comizio del segreterio provinciale della CGIL di Modena Manuela Gozzi.
La prima, Maserati - afferma la segreteria CGIL - scelta come azienda simbolo proprio per l’incertezza sul sito produttivo visto che non si conoscono i modelli di auto da produrre nei prossimi mesi per rilanciare lo stabilimento del Tridente modenese, che anzi vede restringersi gli spazi produttivi e calare gli occupati in produzione'.
La seconda, Confindustria 'per richiamare l’associazione d’impresa a responsabilità sulla tutela del patrimonio industriale e la salvaguardia dell’occupazione, a fronte di chiusure di stabilimenti da parte di multinazionali e non solo, sfruttamento e appalti irregolari, crisi aziendali'
Sarà l'iniziativa clou dello sciopero provinciale della Cgil di Modena con astensione dei settori pubblico e privato giovedì 10 maggio.
Lo sciopero provinciale sarà di 8 ore (o per l’intero turno di lavoro) ed esteso ai lavoratori di tutti i settori, pubblico e privato.
'Lo sciopero - afferma la segreteria provinciale - dà continuità alla mobilitazione Cgil del 2 dicembre scorso e rivendica diversi temi: dalla riforma delle pensioni agli ammortizzatori sociali, dal contrasto alla precarietà alla rivendicazione del lavoro per i giovani, sino alla lotta ad illegalità ed appalti irregolari, e al contrasto di crisi e chiusure di aziende sul territorio'
Fra gli altri temi dello sciopero provinciale vi è il contrasto alla riforma Fornero delle pensioni e larivendicazione del lavoro per i giovani, a fronte di scelte in legge di Stabilità inadeguate ad imprimere un cambiamento alle politiche industriali e al rilancio del mercato del lavoro.
La Cgil chiede poi di rivedere gli ammortizzatori sociali perché, a fronte di chiusure opportunistiche di multinazionali o di crisi aziendali, sono insufficienti a gestire le ricadute occupazionali, anche a causa degli ultimi tagli del Governo.
Tra i temi della mobilitazione CGIL la richiesta di un maggior controllo del sistema degli appalti, 'che spesso sono irregolari e fondati sullo sfruttamento del lavoro come ha evidenziato la stessa vertenza Castelfrigo'.
Inoltre il tema del lavoro femminile 'che rischia di essere svalorizzato e di non poter esprimere le proprie potenzialità come dimostra il record delle dimissioni delle neo-mamme (25.000 a livello nazionale) secondo gli ultimi dati a disposizione'
Potere al Popolo aderisce allo sciopero
'Riforma delle pensioni, contrasto alla precarietà, rivendicazione del lavoro per i giovani, lotta ad illegalità e appalti irregolari, contrasto alle chiusure di aziende sul territorio: i temi sollevati dalla Cgil coincidono perfettamente con quelli del programma di Potere al Popolo'.
Lo ha affermato il coordinamento provinciale del Movimento
'Ci siamo impegnati in campagna elettorale per la cancellazione della riforma Fornero delle pensioni, del Jobs Act e di tutte le leggi che negano il diritto ad un lavoro stabile e sicuro, e proprio per questo saremo presenti alla manifestazione convocata dalla Cgil davanti alla Maserati e al corteo che si snoderà fino alla sede della Confindustria di Modena. La Maserati mai come oggi è simbolo di un lavoro incerto e precario, e la sede di Confindustria è simbolo di una classe industriale irresponsabile che dopo aver beneficiato dei bonus e dei favori dei governi Renzi e Gentiloni non smette di scaricare sui lavoratori i costi della crisi.
In occasione della manifestazione raccoglieremo anche le firme a sostegno delle leggi di iniziativa popolare per un sistema elettorale proporzionale e per abrogare buona scuola e pareggio di bilancio in Costituzione. Perché i diritti dei lavoratori possono essere pienamente garantiti solo da uno Stato in cui i diritti e i beni comuni vengono prima dei mercati'