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Il centrodestra ci prova a correre unito, ma i giovanardiani non ci stanno e rivendicano un posto.
Indispettito per non essere stato invitato al convegno promosso domani a palazzo Europa da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli di Italia, Carlo Giovanardi (dopo aver chiesto inutilmente in modo informale di essere invitato) ha mandato in avanscoperta i suoi uomini, Luca Ghelfi e Bruno Rinaldi che, con una nota ufficiale, attaccano gli organizzatori.
'Luca Ghelfi e Bruno Rinaldi rispettivamente segretari Regionale e Provinciale di Idea Popolo e Libertà ribadiscono con forza l'assoluta necessità di unire il centro destra, anche Modenese, non solo in modo aritmetico o algebrico ma anche in termini di adesione a singole iniziative sul territorio, crediamo infatti, sia assolutamente fondamentale ricostituire anche nelle attività pubbliche quell'unitarietà che fu tanto utile e proficua ai tempi del Pdl - affermano i giovanardiani -.
A tale proposito riteniamo che l'iniziativa di sabato prossimo venturo in cui il nostro partito non è stato preso in considerazione e nemmeno invitato, nonostante sia formalmente costituito il gruppo parlamentare e sia presente un senatore sul territorio, sia lesiva dell' importante obiettivo di unione di intenti che nella nostra parte politica dovrebbe essere il faro ispitratore, auspichiamo che le componenti del centrodestra, fatte salve iniziative di partito che ovviamente sono legittime, abbiamo sempre maggiori momenti di coesione e attuino sempre con maggiore frequenza progetti di assieme'.
IL COMMENTO
In questo contesto va ricordato che Giovanardi nel 2014 decise di correre da solo in prima persona contro l'asse Forza Italia-Fdi-Udc guidato da Giuseppe Pellacani (che sostituì in corsa Andrea Galli) raccogliendo alla fine il 4%. Poco, ma sufficiente per portare al ballottaggio contro il Pd non il centrodestra ma i 5 Stelle.
Ma al di là degli 'errori' di gioventù (si fa per dire essendo Giovanardi in Parlamento dal 5 aprile 1992) simili a quelli della Lega, è impossibile non notare come lo stesso Rinaldi che oggi predica unità appena due settimane fa così si è rivolto sui social nei confronti della Lega Nord: 'non sopporto quelli della Lega, li trovo sottoculturati' e sulla scia di questa tesi ha più volte attaccato il sindaco di Vignola leghista Simone Pelloni.
Ma del resto l'unità è una roba strana, va predicata e non praticata. Un po' come la povertà per una fetta del clero, per restare in campo cattolico.
Giuseppe Leonelli