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Ciò che rimane... del Consiglio Comunale

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I numeri dell'attività 2017 con 32 sedute e 80 commissioni. La Presidente Maletti: 'Svolto un buon lavoro'. Il Vice Bussetti: 'Ridotti a passacarte'


Ciò che rimane... del Consiglio Comunale
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'Sempre più spesso, soprattutto in ambito urbanistico il Consiglio Comunale, da massimo organo di espressione e rappresentanza democratica chiamato a discutere e a votare provvedimenti importanti per l'interesse dei cittadini e per il futuro della città, è ridotto a 'passacarte' di scelte già assunte dalla giunta e dalla maggioranza politica. Ma non solo. Quello che dovrebbe essere il punto più alto della democrazia cittadina ha un ruolo ‘vuoto’ anche in altri ambiti come quello del percorso delle nomine in Enti partecipati dal Comune su cui è il sindaco a decidere ma al termine di un percorso che vorremmo più partecipato con il Consiglio' Lo ha affermato Mario Bussetti, consigliere del Movimento 5 stelle e Vicepresidente del Consiglio comunale questa mattina impegnato nella presentazione dei dati di attività del Consiglio stesso insieme alla Presidente Francesca Maletti, del PD che ricordando le 95 delibere approvate nelle 32 sedute del 2017 (poco meno di quelle del 2016), anticipate da 80 commissioni, ha ridimensionato i termini ed i concetti illustrati dal suo Vice: 'Sul fronte urbanistico si può lavorare ancora sulla partecipazione ma, in generale, se qualcuno non e' d'accordo puo' sempre votare contro'.

Meno elastica e su posizioni diverse rispetto al tema delle nomine: 'Sono di competenza unica del sindaco, punto. Quello che noi abbiamo chiesto e ottenuto, anche se non e' vincolante, e' che chi si candida venga davanti alle commissioni congiunte a presentarsi'.

Ed è così che i dati di bilancio di attività del Consiglio che registrano anche 85 ordini del giorno discussi e votati e 148 istanze (tra interrogazioni ed interpellanze), alle quali la giunta ha dato risposta, (con una media di presenza dei consiglieri del 91,29%), passano quasi in secondo piano di fronte alla discussione sul ruolo. sulla funzione e sulla capacità del consiglio comunale di incidere sulle questioni. Al di la dei numeri appunto. Un consiglio fermo su quella che doveva essere la discussione sui quartieri così come sugli organismi partecipati, o sul regolamento riguardante l'organizzazione delle commissioni.

Un consiglio con tempi che spesso non consentono ai consiglieri (quasi tutti lavoratori, esclusi tre che hanno raggiunto la pensione), di studiare adeguatamente carte, progetti, regolamenti, anche molto complessi, di grande importanza da votare e sui quali esprimere anche proposte. Un lavoro di studio e di analisi che molti consiglieri sono così 'obbligati' durante i fine settimana. Un impegno, soprattutto a livello di Capigruppo, sottolineato ed apprezzato dalla Presidente Maletti, chiamata a guidare l'organizzazione delle sedute e a svolgere quella non facile funzione di arbitro della discussione: 'I consiglieri sono molto bravi e con i capigruppo si è lavorato tanto e bene. Poi è chiaro, alcune situazioni un po' accese fanno parte del confronto e della contrapposizione politica, sulle quali ha però sempre prevalso la responsabilità, la correttezza ed il rispetto. Per questo dal mio punto di vista posso dire che è stato fatto un buon lavoro'.

Sul fronte dell'urbanistica la Presidente  Francesca Maletti evidenzia le difficoltà legate all'esercizio della funzione di indirizzo e di controllo propria del consiglio nel momento in cui bisogna assumere decisioni che, in assenza di un nuovo piano urbanistico di cui non ci si poteva dotare prima dell'approvazione della legge urbanistica regionale, obbliga di fatto ad agire in deroga, tenendo come metro di valutazione per l'approvazione, l'interesse pubblico.
'Ci aspettiamo che venga presentato in Consiglio entro questo mandato almeno un documento di indirizzi sul nuovo piano urbanistico', quello che si chiamava Psc. In questo ambito vale un concetto, per Maletti: 'Se c'e' un tema di rigenerazione urbana il Consiglio e' chiamato a verificarne l'interesse pubblico, non i metri quadri e i mattoni di turno'. 

Ad evidenziare blocchi e criticità ci pensa il vicepresidente Mario Bussetti: 'Tra i dati che stridono c'è il basso numero di sedute della Commissione Affari Istituzionali. Dopo l’importante risultato politico dell’approvazione dello Statuto, molto lento è il percorso che dovrebbe condurre alla modifica del Regolamento degli Istituti di partecipazione, indispensabile per rendere operativi per i cittadini i nuovi strumenti.

Criticità anche sul tema dei quartieri: 'Siamo fermi. E questo, insieme a quello delle partecipate, porta a non trattare un altro importante argomento, vale a dire gli attuali limiti delle Commissioni. A causa del rapporto tra mole di documenti e tempi stretti per la loro lettura, raramente le Commissioni consiliari riescono a svolgere fino in fondo il loro prezioso ruolo di momento di approfondimento e di dibattito ‘tecnico’.
Finora non siamo riusciti (e forse non riusciremo) ad entrare nel merito di proposte che possano rendere le Commissioni un vero snodo del dibattito costruttivo.'

In assenza dei necessari tempi e modalità per un’analisi accurata delle delibere, infatti, il centro del discorso si sposta troppo spesso sulle prese di posizione politiche, rigide nel loro canovaccio ma poco utili ai modenesi'


I numeri del Consiglio Comunale in dettaglio

Sono 95 le delibere approvate dal Consiglio comunale di Modena nelle 32 sedute effettuate nel 2017; 85 gli ordini del giorno discussi e votati e 148 le istanze, tra interrogazioni e interpellanze, affrontate. La partecipazione dei consiglieri ha visto una presenza media del 91,29 per cento.

Oltre alle 32 sedute dell’assemblea consiliare, nel 2017 ci sono state altrettante conferenze dei capigruppo e 80 sedute delle commissioni, di cui 26 della commissione Seta (Programmazione territorio, sviluppo economico e tutela ambientale), 22 della commissione Risorse (Risorse finanziarie, umane e strumentali e affari generali), 12 della commissione Servizi (Servizi culturali, educativi, sportivi e del tempo libero), 6 della commissione Affari istituzionali e 14 commissioni congiunte.

Le presenze dei consiglieri: i magnifici sette, che non sono mai mancati

Dei 31 consiglieri in Aula, oltre alla presidente Maletti, sono sette quelli che hanno risposto presente all’appello in tutte le sedute (Carmelo De Lillo, Marco Forghieri, Diego Lenzini, Federica Venturelli, Andrea Galli, Marco Rabboni ed Elisabetta Scardozzi) e sono sette anche i consiglieri che ne hanno mancata solo una (Grazia Baracchi, Andrea Bortolamasi, Antonio Carpentieri, Fabio Poggi, Adolfo Morandi, Francesco Rocco e Vincenzo Walter Stella).

Il gettone (compenso ricevuto), dei consiglieri presenti, ammonta a 90 euro lordi per le sedute consiliari e 80 euro lordi per le sedute di commissione

I prossimi impegni del Consiglio

La presidente Maletti ricordato che entro febbraio sarà presentato in Aula il Bilancio preventivo 2018-2020 “che vedrà impegnati i consiglieri ad approfondire i temi che riguardano la qualità della vita dei cittadini modenesi e gli investimenti futuri per creare occupazione, benessere e servizi”.

Domani, giovedì 11 gennaio, sarà discusso il regolamento di Polizia Municipale

Gianni Galeotti

Nella foto, Mario Bussetti e Francesca Maletti, rispettivamente Vicepresidente e Presidente del Consiglio Comunale 


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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