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Dieci giorni in più di misure restrittive. La data di scadenza nell'applicazione delle misure entrate in vigore con i precedenti decreti del Presidente del Consiglio ed ordinanze Ministeriali, slitta dal 3 al 13 aprile. E' un decreto scarno, proprio perché esclusivamente funzionale a confermare che ciò che è in vigore adesso rimarrà in vigore fino al 13 aprile e non più fino al 3 aprile, quello emanato dal premier Conte.
'Se iniziassimo ad allentare le misure, tutti gli sforzi sarebbero vani, quindi pagheremmo un prezzo altissimo, oltre al costo psicologico e sociale, saremmo costretti a ripartire di nuovo, un doppio costo che non ci posiamo permettere. Invito tutti a continuare a rispettare le misure'. Prosegue Conte.
'Non siamo nelle condizioni di dire che il 14 aprile allenteremo le misure. Quando gli esperti ce lo diranno, entreremo nella fase 2 di allentamento graduale per poi passare alla fase 3 di uscita dall'emergenza, della ricostruzione, del rilancio.
La fase due sarà di convivenza con il virus. Poi, la fase tre, sarà di uscita dall'emergenza e di ripristino della normalità lavorative, sociali, della ricostruzione e del rilancio'. Insomma, tempi lunghi, anche se indefiniti. Poi sul caso delle passeggiate dei bambini con i loro genitori, specifica.
'Non abbiamo affatto autorizzato l'ora del passeggio coi bambini. Abbiamo solo detto che quando un genitore va a fare la spesa si può consentire anche l'accompagno di un bambino. Ma non deve essere l'occasione di andare a spasso e avere un allentamento delle misure restrittive'.
Nel nuovo dpcm si vietano gli allenamenti anche degli atleti professionisti 'onde evitare - ha spiegato Conte - che delle società sportive possano pretendere l'esecuzione di una prestazione sportiva anche nella forma di un allenamento. Ovviamente gli atleti non significa che non potranno più allenarsi: non lo faranno in maniera collettiva ma individuale'
Redazione Pressa
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