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“Patriarca (ancora non ritengo di chiamarlo Senatore finché la Giunta per le elezioni non si sarà pronunciata sul ricorso pendente) come al solito, da PD fedele alla linea, si preoccupa più dei diritti dei clandestini che dei diritti dei modenesi o degli immigrati regolari. Dipingere come dei luoghi in cui i diritti umani sono violati, i Centri di identificazione e rimpatrio che il nuovo governo sta predisponendo, prima ancora che vengano istituiti, fa parte della solita strategia della disinformazione da regime da Partito Democratico, volta solo ad esacerbare i toni su un tema già complesso”. Stefano Corti, candidato per il centrodestra al Senato per il collegio di Modena interviene dopo le parole di Edoardo Patriarca sul nuovo Cpr previsto per Modena.
“Ricordo a Patriarca, che forse dovrebbe occuparsi di questo prima di parlare di cose che ancora non conosce, le condizioni disumane in cui i clandestini che il Pd ha fatto di tutto per accogliere in Italia, sono spesso lasciati dalle cooperative che fanno parte del business accoglienza”, sottolinea Corti. 'Da tempo assistiamo non solo al business fiorente cresciuto intorno agli sbarchi”, spiega Corti “ma anchea vari casi di accoglienza inadeguata con cooperative pagate dallo Stato, che lucrando sulla pelle delle persone le hanno messe a vivere in luoghi fatiscenti e sovraffollati, in mezzo ai topi e alla sporcizia. E’ successo anche a Modena, come Patriarca dovrebbe sapere”.
Con la Lega al governo però “per le cooperative e tutte le altre realtà che sull’immigrazione clandestina hanno speculato la pacchia è finita”, aggiunge Corti “e anche l'onorevole Patriarca dovrà farsene una ragione, come del resto dovrebbe prepararsi a restituire all'erario i mesi di stipendio percepiti dal suo insediamento a Palazzo Madama, non appena saranno riscrutinate la 4.
409 schede nulle del Senato”.
Per Corti “a breve i cittadini modenesi potranno riappropriarsi del territorio e potremo essere di nuovo padroni a casa nostra. Il pensiero unico cattocomunista dell'accoglienza a tutti i costi è stato spazzato via il 4 marzo scorso. Ora ad essere cancellati devono essere i privilegi di cui gode chi arriva nel nostro Paese clandestinamente, anche in confronto a quegli immigrati che scelgono di entrare in modo regolare, con un permesso di lavoro e di costruire qui il loro futuro”.
Redazione Pressa
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