Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'L'11 gennaio Giovanni Giovannini, la moglie e la figlia dovranno lasciare la casa che sono stati costretti a vendere per sanare debiti dovuti principalmente a conseguenze legate a problemi di salute, ma ad oggi, nonostante i ripetuti incontri con l'assessorato alle politiche sociali, non si è ancora trovata una soluzione abitativa per questa famiglia modenese in difficoltà'. La capogruppo Fdi-Popolo della Famiglia Elisa Rossini punta i riflettori su una vicenda nota all'amministrazione comunale (qui l'articolo) e allo stesso emblematica di un problema che - complice la crisi economica e la pandemia - riguarda un numero sempre maggiore di modenesi.
'Parliamo di una realtà famigliare come tante ma che, a causa di gravi problemi di salute del padre e dell'improvvisa perdita di lavoro della madre, si è ritrovata in forti difficoltà economiche. Inutili i tentativi, tutti dimostrati, di un reinserimento lavorativo - spiega Elisa Rossini -.
Oggi tra reddito di cittadinanza e stipendio part-time della figlia, la famiglia ha un reddito che consentirebbe di pagare un affitto per un piccolo appartamento, ma in assenza di garanzie questa soluzione è impossibile da trovare. Ed è qui che dovrebbe entrare in gioco il Comune, facendosi da garante coi proprietari, cosa peraltro prevista dalla Agenzia casa di Modena. Formalmente però la moglie è ancora titolare dell'alloggio messo in vendita per ripianare i debiti e compensare il mutuo in essere, e così questa soluzione non è stata sinora adottata. Da agosto il Comune conosce questa vicenda, peraltro proprio questa estate il marito ha avuto un ulteriore problema cardiaco con l'ennesimo intervento chirurgico. Il tempo stringe e la burocrazia non tiene conto del dramma, anche psicologico, che sta vivendo in silenzio questa, come altre famiglie.
Nelle ultime settimane è stata anche avanzata l'ipotesi della sistemazione in un residence, ma al di là del dato economico (il costo è evidentemente superiore rispetto a quello di un affitto e quindi anche l'esborso da parte del pubblico), si tratterebbe comunque di una misura tampone. Sfumate invece tutte le ipotesi di affitto a prezzi accettabili trovate dalla famiglia a causa appunto dell'assenza di una garanzia. A questo punto mi aspetto che durante queste vacanze di Natale l'assessorato prenda in mano la situazione, si assuma la responsabilità di trovare una mediazione, una strada che capisco essere complicata, ma che conceda un po' di serenità a una famiglia che ad oggi ha - come unica certezza - il non avere, tra meno di un mese, una casa dove vivere'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>