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Fassino teme lo spettro sovranista: 'Grave l'incontro Salvini-Orban'

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Il Vicepresidente della commissione Esteri alla Camera: 'C'? un progetto politico di fuoriuscita dell'Italia dal nucleo dei Paesi fondatori dell'Unione europea'


Fassino teme lo spettro sovranista: 'Grave l'incontro Salvini-Orban'
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“Con l’incontro Orban-Salvini è accaduto qualcosa di grave che non può essere archiviato solo come una estemporanea iniziativa propagandistica del leader della Lega: c’è un progetto politico di fuoriuscita dell’Italia dal nucleo dei Paesi fondatori dell’Unione europea per riposizionare il nostro Paese in un fronte sovranista e anti Ue. È indispensabile che il presidente del Consiglio venga in Parlamento a chiarire dove vuole stare l’Italia”.

Lo dice Piero Fassino, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, commentando gli esiti degli incontri avuti dal vice premier a Milano con Viktor Orban e da quello del premier Giuseppe Conte con il suo omologo della Repubblica ceca Andrej Babis soprattutto per quel che riguarda il tema migranti.

“Conte deve chiarire, a questo punto, qual è la collocazione politica dell’Italia in Europa -spiega Fassino, interpellato dall’Adnkronos- vogliamo continuare a essere un Paese che fa parte del nucleo dei Paesi fondatori, che cerca di costruire una prospettiva di integrazione sempre più coesa e forte o abbandoniamo dopo 60 anni questa collocazione per schierarci in un fronte anti Ue? Se è così, quali sarebbero i benefici che l’Italia trarrebbe da questa nuova collocazione? A mio avviso, nessuno. Rischieremo la marginalità e di accompagnaci a Paesi che non credono nell’Unione e non vi hanno alcun peso”. Fassino sottolinea il doppio ‘no’ incassato dal governo sui ricollocamenti da parte di Orban e Babis: “Non è una sorpresa perché è la posizione che i Paesi di Visegrad hanno mantenuto fin dall’inizio ed è sconcertante che da parte del governo italiano si persegua una alleanza con Paesi che si muovono in direzione esattamente opposta alle richieste dell’Italia”.

Fassino, a questo proposito, ricorda che “già nel Consiglio Ue di due mesi fa si era manifestato il diniego dei Paesi di Visegrad, tanto che la dichiarazione finale di quel Consiglio escludeva qualsiasi impegno cogente alla accoglienza dei migranti da parte dei singoli Paesi”. Ma per il vicepresidente della commissione Esteri il punto è che “ieri è emerso chiaro il progetto di Salvini, non solo la ricerca di una alleanza anti immigranti con i Paesi di Visegrad, ma la volontà di far uscire l’Italia dal nucleo di Paesi fondatori e dalla sua storica collocazione europeista per farla partecipare alla costruzione di un fronte sovranista e anti Unione da cui l’Italia non potrà che trarre solo il rischio di marginalità e danni”.

Per Fassino, “c’è uno spostamento a destra nell’orientamento politico di questa maggioranza che nelle parole e negli atti contraddice quello che il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri in questi mesi hanno detto. Conte non può tacere, né lasciar credere che l’Italia si presti a progetti di destabilizzazione dell’Unione europea. E’ in gioco la credibilità del nostro Paese. Il premier deve chiarire in Parlamento”.


Redazione Pressa
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