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'I modenesi non dimenticano, durante la prima campagna elettorale di Giancarlo Muzzarelli, la sede principale di tutte le attività era l'ex Manifattura Tabacchi; appena recuperata, doveva essere il simbolo della rinascita per la zona della stazione, da anni, afflitta da problemi di degrado e criminalità; a distanza di tempo, nessuna promessa è stata mantenuta, pochissimi gli affitti, l'area a fianco che versa in condizioni penose e ora scopriamo pure essere luogo di ritrovo dei Daisan, una delle baby gang modenesi. Ragazzi che poche settimane fa hanno massacrato un loro coetaneo costretto a rifugiarsi in un vicino market per evitare il linciaggio; le notizie delle risse, delle aggressioni gratuite, delle minacce ad altri ragazzi, sono tutti i giorni sui giornali, e Muzzarelli cosa fa? Ad ottobre, imbarazzato, affermava: '... purtroppo c’è una situazione del dopo Covid che si scarica anche sui ragazzi.
La situazione è molto, molto difficile e da parte nostra dobbiamo continuare a educare, a formare e a creare futuro.''. A intervenire in questi termini è Manuela Spaggiari, responsabile provinciale Cambiamo e consigliere di Quartiere 1 Centro storico.
'Quindi per risolvere il problema il sindaco dichiara che bisogna creare futuro... frase incomprensibile, puro politichese; sempre nella stessa occasione, prosegue Muzzarelli: 'Per questo stiamo lavorando molto sul tema delle baby gang e abbiamo un piano di sicurezza. Con le istituzioni cittadine votate alla sicurezza ci riuniamo una volta a settimana e abbiamo inoltre una serie di finanziamenti ottenuti dal ministero dopo l’incontro con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Anche questi fondi servono per educare e creare occasioni di coinvolgimento e per favorire l’integrazione'. Se questo piano esiste, ci piacerebbe vedere qualche risultato, e poi i finanziamenti del Ministro come sarebbero utilizzati esattamente? Perché non ne sappiamo nulla.
Il sindaco deve pretendere un reale controllo del territorio, che non segue l'emergenza, e in contemporanea dare vere alternative ai ragazzi, Modena non è città per giovani, tanti anni fa c'erano i Centri Giovani, un vero modello, adesso il nulla; la zona della Stazione, a cui va aggiunta l'area dell'R-Nord e il vicino parco 22 aprile sono abbandonate da anni; impressionante il numero di promesse non mantenute; rimanendo in strada, questi ragazzi, possono entrare in contatto con 'criminali veri' e prendere ad esempio certi stili di vita; un autentico disastro, sia per i ragazzi, per le famiglie che per tutti i modenesi costretti a vivere in una città sempre meno sicura, dopo il lockdown causa covid il PD rischia di creare un lockdown di fatto per certe zone della città' - chiude l'esponente del partito di Toti.
Redazione Pressa
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