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Ancora uno sciopero in Seta questa mattina da parte del sindacato Usb. Con presidio e assemblea permanente davanti all'azienda, in via delle Suore.
'L'azienda - afferma il sindacato - ogni giorno tende a colpevolizzare il comportamento dei propri dipendenti, criminalizzandoli come assenteisti, per poi smentire se stessi con comunicati interni, riabilitando i colpevoli con opposte dichiarazioni comunicate alla stampa'.
'Per non parlare dell'ingaggio di un investigatore privato, assegnandogli un ruolo (addetto all'esercizio) che palesemente visibile non sa svolgere per mancanza di esperienza sul campo. Non potendo elevare eventuali contestazioni disciplinari, farà rapporto delle indagini a SETA la quale prenderà eventuali decisioni sui vari casi che il sedicente investigatore porterà all'attenzione dei dirigenti, i quali possono a secondo i vari casi, portare al licenziamento del dipendente - continua Usb -. Oggi si sciopera per vecchi problemi mai risolti nei quali i lavoratori hanno investito un intero stipendio nel 2017'.
Problematiche rigurdanti fasce orarie, tempi di percorrenza, ordini di servizio improvvisi, un premio di risultato concordato solo con la CGIL senza le altre parte sindacali. Problemi ai quali fa da sfondo il mancato accordo generale sull'armonizzazione del contratto nei tre bacini di competenza Seta e che hanno dato il via alla nuova stagione di mobilitazioni. La prima del 2018 è stata quella quella organizzata oggi con presidio davanti all'azienda in via delle Suore.
I rapporti con la Presidenza giudicata 'sempre più arrogante' sono sempre più difficili. E la conferma è arrivata. Poco prima delle 10 una delegazione sindacale insieme agli autisti rappresentati da Sabastiano Taumaturgo e Giovanni Miele, sale in Presidenza ma l'incontro salta. C'è solo il direttore il Presidente non c'è.
I rappresentanti sindacali raccontano che alla decisione di non lasciare la sede senza avere parlato, il direttore avrebbe intimato di chiamare la Polizia. 'Magari lo avesse fatto' - affermano 'forse così ci avrebbero ascoltato'
Da qui il nuovo appello alle istituzioni pubbliche (i comuni sono soci di Seta e la maggioranza di Seta è pubblica), affinché intervengano sia nella vertenza e su tutto quello definiscono 'il problema Bulgarelli', con il quale i rapporti sono incrinati, se non inesistenti.
E l'appello non riguarda solo Seta ma anche Amo, agenzia per la mobilità, che stabilisce fasce e tempi di percorrenza.
Giovanni Miele (con berrette con scritta Seta)
Coordinamento USB regionale
Taglio da 43 in tutto ciò' a 57, neanche più
Redazione Pressa
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