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L'ultima parola spetterà al Consiglio comunale dove entro la fine dell'anno arriveranno le manifestazioni di interesse a costruire espresse dai privati titolari delle aree abbandonate o da riqualificare ai quali il Comune, con un apposito avviso pubblico, si era rivolto, già nella primavera scorsa, per raccogliere le loro intenzioni su eventuali interventi da sviluppare nei prossimi 5 anni. Al fine di fare il punto sui possibili interventi futuri prima di entrare nella fase di piena applicazione della nuova legge urbanistica regionale.
Tra queste aree sulle quali si sarebbe 'risvegliato' l'interesse dei privati ad intervenire, c'è quella di via Aristotele - via Cannizzato, oggetto di un intervento riproposto in versione da circa 250 alloggi che la società immobiliare controllata totalmente da Bper banca sarebbe intenzionata a realizzare.
Un progetto edificatorio bloccato sembrava in maniera definitiva poco meno di dieci anni fa, durante lo scorso mandato del sindaco Pighi, sulla scia delle proteste di comitati cittadini nonché di Legambiente, allora rappresentata dall'attuale Assessore all'ambiente Alessandra Filippi, e da Modena Attiva dell'ex Assessore alla mobilità dissidente Paolo Silingardi, perché insistente su falde acquifere.
'Il rischio davvero incredibile è che dopo anni rientri dalla finestra ciò che era stato fatto uscire in maniera definitiva dalla porta principale'- spiega Pietro Bertolasi, del Comitato Villaggio Giardino.
'Il punto è semplice. Non si può costruire su falde acquifere di tale importanza, come quelle che percorrono il sottosuolo di quella parte di Modena, dalle quali viene prelevata acqua potabile per 360.000 persone, più della metà dei residenti nella nostra provincia. Per questo la volontà espressa nuovamente dai privati, di realizzare il progetto riportando le lancette dell'orologio a 9 anni e ad una situazione che sembrava ormai definitivamente chiusa, sconcerta, per non dire altro'.
E non bastano le rassicurazioni che gli alloggi che si vorrebbero costruire ora sono 'solo' 250, meno di quelli previsti ai tempi, perché il tema sul tavolo non cambierebbe. 'Siamo esterrefatti anche solo dall'ipotesi che una questione del genere si riapra'
Redazione Pressa
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