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'Le elezioni dell'8 e il 9 giugno sono una sfida decisiva per il futuro dell'Europa. E dobbiamo schierare tutte le energie migliori di cui disponiamo. Per questa ragione ho chiesto a Stefano Bonaccini di guidare la lista del Nord est: la sua esperienza decennale da presidente dell'Emilia-Romagna e il suo ruolo di presidente del Pd ne fanno una proposta molto forte per la battaglia che dobbiamo condurre e l'Europa che vogliamo costruire. Lo ringrazio per aver accettato'. Lo afferma in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.
Con queste parole viene dunque ufficializzata la decisione di Bonaccini di lasciare anzitempo la guida della Regione Emilia Romagna per candidarsi alle Europee. In questo modo la Regione andrà ad elezioni anticipate, a novembre invece che a inizio 2025. Impossibile non ricordare quando Bonaccini prometteva (video sotto): ‘Intendo onorare fino in fondo il patto con gli emiliani romagnoli come presidente della Regione Emilia Romagna’.
Sono passati pochi mesi e il governatore ha deciso di preferire la propria carriera personale.
'Questo non è un messaggio d'addio, non finisce nulla. Inizia invece un nuovo capitolo. Ho accettato la sfida delle elezioni europee perché sono convinto che il futuro sia sempre più l'Europa. Lo è per l'Italia che senza un Europa forte, unita, correrebbe e conterebbe sempre meno, al pari degli altri Paesi singolarmente presi del nostro continente'. Così, Bonaccini, spiega, in un video su Facebook, la sua scelta. 'Per l'Emilia-Romagna l'Europa è già il presente - osserva - è la dimensione con cui ci confrontiamo ogni giorno, con cui si confrontano le nostre imprese, i nostri territori essendo noi una delle regioni più aperte al mondo. Basti guardare ai risultati straordinari del nostro export.
Nonostante quell'alluvione che lo scorso anno causò 9 miliardi di danni le nostre imprese hanno esportato qualcosa come 85 miliardi raggiungendo il record mai raggiunto nella storia di questa regione'.
'Quando fui eletto la prima volta nel 2014 ero consapevole della responsabilità che mi caricavo sulle spalle. Eravamo nel punto più basso nella storia della partecipazione, a quel voto partecipò poco meno del 40% degli elettori. Eravamo in un periodo in cui la fiducia nella politica era ai minimi termini, nel pieno di una recessione che aveva sconquassato l'Italia, l'Europa e l'Emilia-Romagna'. Due anni prima i terremoti che hanno 'prodotto 28 vittime, centinaia di feriti, oltre 12 miliardi di danni'. Oggi 'siamo la locomotiva d'Italia come ci riconoscono tutti'. Dalla disoccupazione agli asili nido alle università 'che attraggono talenti'. 'È la Regione che più combatte per salvaguardare la sanità pubblica'. 'Dobbiamo essere orgogliosi di questi risultati raggiunti insieme a tutte le parti sociali e a tutti gli amministratori di questa regine riuniti nel Patto per il lavoro e il clima. Vi garantisco che ho dato tutto ciò che potevo, ho sempre voluto essere presidente di tutti a prescindere da chi mi abbia votato, perché le istituzioni sono o dovrebbero essere la casa di tutti'.
Redazione Pressa
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