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Villa Verrucchio: 'Gravi le parole del presidente della comunità egiziana'
La Pressa
Il Vicecordinatore regionale di Forza Italia: 'Ingiustificabile non avere preso le distanze dall'attentatore, l'Italia garantisce la libertà di tornare al proprio paese'
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Il tragico evento che ha visto coinvolto Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, il 23enne egiziano che la notte di Capodanno, dopo avere aggredito a coltellate quattro passanti è stato ucciso da un Carabinieri che a sua volta sarebbe stato aggredito dal giovane, ha suscitato un acceso dibattito tra la comunità egiziana e la politica locale.
A commentare la vicenda è stato il presidente della comunità egiziana di Rimini, Aly Harhash, che ha cercato di fornire un quadro diverso della figura del giovane aggressore, sottolineando che Muhammad non era un terrorista né un fanatico religioso, ma un ragazzo che, dopo essere arrivato in Italia nel 2022 su un barcone, ha vissuto un'esistenza precaria, rimandato da un centro di accoglienza all'altro senza riuscire a trovare stabilità. 'Era un bravo ragazzo, come tanti altri che arrivano in Italia per cercare un futuro migliore', ha dichiarato Harhash a Riminitoday. Il presidente ha poi evidenziato le difficoltà che il giovane aveva affrontato, nonostante il suo status di protezione internazionale e l'inserimento in un progetto ministeriale. Tuttavia, nonostante i suoi sforzi, Muhammad non era riuscito a trovare una vera opportunità lavorativa, vivendo in condizioni di povertà e, a dire dire dello stesso presidente, senza aiuti, anche sotto il profilo psicologico'
Sulle parole del presidente della comunità egiziana è intervenuto il vicecoordinatore regionale di Forza Italia, Antonio Platis, che ha criticato l'atteggiamento di Harhash nei confronti della vicenda. Platis ha espresso il suo disappunto per la mancanza di parole di solidarietà nei confronti delle vittime e del carabiniere che ha dovuto fare uso della forza per fermare l'aggressore, evitando quella che sarebbe potuta essere una strage. Il politico ha sottolineato come il presidente della comunità egiziana non abbia preso le distanze dall'atto violento, chiedendosi come mai non si fosse espresso in modo fermo contro l'aggressione. 'Non aver preso le distanze dall'attentatore è atto gravissimo e non giustificabile', ha affermato Platis. 'Lo dico perché al presidente di una comunità di stranieri in Italia spetterebbe il compito di dare il buon esempio e ringraziare il paese che offre una seconda opportunità, peraltro non senza problemi e sacrifici, a volte non solo economici, per gli italiani. Al contrario, il Suo atteggiamento di scaricare ogni responsabilità sulle istituzioni Italiane infastidisce, irrita e appare agli occhi di noi italiani - ma sono certo anche di tanti buoni stranieri - assolutamente incomprensibile. Anzi, rafforza in noi la convinzione che per costui tutto sia dovuto e tutto possa essere giustificato.
Se proprio mal sopporta questo Stato, con le sue leggi e la sua cultura, e ritiene, come ha pericolosamente dichiarato, che è il carabiniere ad aver sbagliato, gli ricordo che l'Italia offre un'altra possibilità, un altra grande libertà: quella di tornare da dove si è venuti' - ha concluso il vicecoordinatore regionale di Forza Italia.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>
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