Quattromila firme raccolte dal 18 ottobre: è il dato annunciato questa mattina dal Comitato per la salute dell’unione terre di castelli promosso da Franca Massa e Mauro Smeraldi e presieduto da Massimo Burzacchi. Firme a sostegno di due punti per il comitato fondamentali: no allo spostamento dell'automedica di Vignola (ora H24) per le 12 ore notturne a Pozza di Maranello (prevista nella prima parte del 2026 sulla base del piano di riorganizzazione dell'emergenza urgenza Ausl approvato dalla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria del 18 settembre, anche con l'ok del Comune di Vignola), e garanzie per il Pronto Soccorso. Su questo ultimo punto il timore è che possa essere impoverito e chiuso per effetto anche dell'annunciata apertura (già prevista per la scorsa estate ma rimandata), del Cau che ora ha cambiato nome ma non sostanza: ovvero, come successo a Fanano, da Cau ad Ambulatorio a bassa complessità.
“Automedica a Vignola: mancano garanzie per lo spostamento notturno a Maranello, rischio impoverimento della copertura territoriale e della montagna'
Il Comitato dice no allo spostamento nella nuova postazione di Pozza di Marannello dell’automedica a Vignola, nelle ore notturne.
Nel nuovo scenario prospettato dall'Ausl e approvato anche dal Comune di Vignola nella seduta della CTSS del 18 ottobre, l'automedica sarebbe così attiva nelle 12 ore diurne a Vignola e nelle 12 ore notturne a Pozza di Maranello.
Lo spostamento - ribadiscono i referenti del comitato, lascerebbe scoperta tutta la fascia appenninica est, cioè Montese, Guiglia e Zocca, che di notte si troverebbero più lontane da un mezzo avanzato di soccorso con medico a bordo. La copertura che sarebbe garantita dall'ausilio dell'automedica di Bazzano non sarebbe ancora oggetto di un accordo definito. Allo stato attuale per il comitato non ci sono garanzie di adeguata copertura e servizio.
Il Comitato contesta anche l’affidabilità delle isocrone, cioè le mappe calcolate tramite algoritmo utilizzate dall’Ausl per dimostrare che la copertura del territorio nel risptto dei tempi massimi di intervento in emergenza, con lo spostamento dell'automedica, sarebbe superiore a parità di mezzi.
Pronto soccorso, il timore della sostituzione con il modello Cau
Altro tema focale il futuro del Pronto Soccorso. L’apertura del CAU (ora chiamato Ambulatorio per la bassa complessità), rischia di trasformarsi, come già accaduto altrove con i Cau che hanno sostituito i punti di Primo intervento, in un sostituto di fatto del Pronto soccorso.
Un’ipotesi che non sarebbe nuova: compariva, anche se non nello specifico caso di Vignola, ma comunque nelle ipotesi della riorganizzazione dei presidi di emergenza urgenza nel territorio provinciale, in una slide dell'Ausl mostrata nelle riunioni di distretto di luglio, poi scomparsa negli incontri successivi. In questa si mostrava come nella riorganizzazione dell'emergenza urgenza ci fosse anche l'ipotesi di chiudere i Pronto Soccorso degli ospedali di prossimità nel momento in cui fossero contestualmente aperti i Cau. Il fatto che il Cau, previsto a Vignola già nella prima parte del 2025, non sia stato ancora aperto ma sia stato comunque confermato pur sotto altro nome, nulla toglie alla possibilità di quella prospettiva.
Il timore è che, con l’avvio del CAU, si introducano filtri più rigidi per l’accesso al Pronto soccorso, riducendo progressivamente gli accessi sotto la soglia dei 20.000 all’anno, con conseguente possibilità di ridimensionamento e chiusura. Azzardando una ipotesi, nella seconda metà dell'anno nel post elezioni.
“Riorganizzazione che scarica sui volontari procedure sempre più complesse”
Altro punto critico che sarebbe emerso dagli incontri del Comitato con chi, da volontario, opera nell'emergenza urgenza su mezzi di base, è il rischio di scaricare sui volontari una parte crescente di attività, anche per codici rossi, con responsabilità che fino a oggi erano appannaggio dei sanitari operativi sui mezzi di soccorso avanzato.
“Gli investimenti sull'ospedale presentati dall’Ausl? Già previsti, nulla di nuovo'
Sul fronte degli investimenti strutturali sull'ospedale per un milione di euro, presentati ieri dall’Ausl a Vignola, insieme ai sindaci dei comuni dell'Unione i rappresentanti del Comitato parlano di interventi già previsti da tempo, “promossi ora come novità, ma che di nuovo non hanno nulla, soprattutto in relazione all'emergenza-urgenza'. E su questo tema, il Comitato chiude rilanciando con un appello. Al quale hanno già risposto 4000 cittadini con le loro firme ai banchetti ancora presenti nel comune. 'Il Comitato chiede atti formali, non promesse: mantenimento dell’automedica h24 a Vignola, tutela del Pronto soccorso, chiarezza sulle ricadute reali del CAU/Ambulatori bassa complessità, garanzie sulla copertura della montagna'.Gi.Ga.