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Assistenti civici, Modena dà il via libera al volontario che non c'è

Assistenti civici, Modena dà il via libera al volontario che non c'è

Non è una volontario di protezione civile, e nemmeno un volontario per la sicurezza. Preoccupato il sindaco: 'C'? un eccesso di centralismo'


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I dubbi sulla reale possibilità che gli assistenti civici possano nascere ed operare emergono anche tra le righe della nota con cui il Comune di Modena ha comunicato nel pomeriggio che si avvarrà della figura dell'assistente lanciata dal governo, per coaudiuvare le operazioni di controllo del rispetto delle regole e delle norme anticontagio della fase 2. Questo solo se si concretizzerà il bando della Protezione civile annunciato domenica dal presidente dell’Anci Antonio Decaro e dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomia locali Francesco Boccia. Di fatto, e per forza di cose, solo quando questa figura esisterà-

Una figura, quella creata per ora ancora sulla carta, che senza essere profeti di sventura difficilmente, crediamo, vedremo nelle nostre strade. Le ragioni sono tante. Pur prevista da un solo annunciato bando della protezione civile, che ancora non c'è, il volontario civico non è e non può essere un volontario di Protezione Civile, così come non è e non può essere un Volontario per la Sicurezza, figura quest'ultima già creata ed utilizzata in seno ai comuni per il controllo del territorio. Ovviamente senza alcun potere sanzionatorio e di intervento ma solo di segnalazione.

E allora perché prima di creare una figura di volontario che ancora non c'è, non utilizzare quelle che già ci sono?
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Una domanda che si è evidentente posto, mostrando non poche perplessità nei confronti di questa nuova trovata del governo, anche il sindaco di Modena che dichiarandosi preoccupato per l'eccesso di centralismo che da questa traspare, ha confermato di avere proposto alla Regione l'utilizzo, anche in parallelo a quello degli assistenti civici, dei circa 300 volontari per la sicurezza già formati e attivi nel comune di Modena. Utilizzo che però, oltre a non essere contemplato dal governo, non è consentito dalle linee guida regionali. Insomma, anche in questo caso l'annuncio di provvedimenti da parte del governo anticipa anche la valutazione sulla possibilità di realizzarli e di introdurli.

Ciò ha prodotto una valanga di critiche sul governo nuovamente accusato di scarsa chiarezza e di fughe in avanti improvvisate ed estemporanee. Insomma, l'arrivo dei volontari civici è stato annunciato ancora prima della loro nascita, prima della loro stessa possibilità di esistere, istituzionalmente e giuricamente. Poi c'è il tema della formazione, che se per i volontari della sicurezza per esempio c'è già, sarebbe da gestire da zero per le nuove figure.
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Su questo punto 'è chiaro che ci deve essere un impegno anche sul fronte della formazione di questi assistenti civici - ha sottolineato il sindaco - così come devono esserci garanzie che i costi assicurativi non vengano scaricati sui Comuni e che la nuova figura si possa inserire senza problemi nel sistema della Protezione civile”. Nel merito e nell'ipotesi che il governo proceda, il bando per gli assistenti civici, come è stato spiegato da Decaro e Boccia, sarà rivolto a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali; saranno individuati su base volontaria, coordinati come sempre nell’emergenza dalla Protezione civile che indica alle Regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale e impiegati dai sindaci per attività sociali, per collaborare al rispetto del distanziamento tra le persone e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione.

Tutti gli assistenti civici saranno volontari: quindi non riceveranno nessun compenso per il lavoro che faranno. Saranno in servizio fino al 31 luglio e indosseranno una casacca blu con la scritta “assistente civico” per essere sempre riconoscibili, non potranno fare multe o richiami e dovranno limitarsi a ricordare le regole a chi non le rispetta.
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Gli assistenti civici potranno mettere a disposizione dei loro Comuni fino a 16 ore alla settimana, distribuite in tre giorni, e dovranno avere un’assicurazione per infortuni o incidenti che potranno accadere durante le ore di servizio.

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