Da pista d'onore a simbolo di abbandono; il tributo a 'razzo' è un cumulo di macerie
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Da pista d'onore a simbolo di abbandono; il tributo a 'razzo' è un cumulo di macerie

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Era il 2012 quando venne inaugurata la discesa tecnica dedicata al campione olimpico, attrazione e curiosità per la stagione sciistica


Da pista d'onore a simbolo di abbandono; il tributo a 'razzo' è un cumulo di macerie
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Era il dicembre del 2012 quando il comprensorio sciistico del Monte Cimone celebrava con entusiasmo l’inaugurazione della 'Pista Razzo', dedicata al campione olimpico di slalom speciale Giuliano Razzoli. In quella giornata, duecento bambini provenienti da sci club modenesi e toscani accolsero con gioia il loro idolo, che commentò con emozione: 'È un onore che i miei Appennini abbiano voluto dedicarmi una pista'. La nuova pista, la più tecnica della stazione delle Polle, si caratterizzava per la sua pendenza del 65% ed era pensata come un luogo dove Razzoli stesso si allenava, un tracciato simbolo del legame tra il campione e la sua terra.

La cerimonia di inaugurazione, con il taglio del nastro da parte di Razzoli, fu un evento che univa sport, passione e comunità.
La pista 'Razzo' divenne così il cuore pulsante delle Polle, un tributo a un atleta che rappresentava l'eccellenza sportiva italiana. Ma oggi, a distanza di soli tredici anni, la situazione è ben diversa. La pista è chiusa da tempo, ma ciò che più rattrista è la grande insegna che la identificava distrutta, senza che sia stato fatto alcun tentativo di recupero.

Il comprensorio del Cimone, che una volta vantava un’area dedicata a un campione olimpico, ora si trova di fronte a un luogo in declino, con una pista che non è più percorribile e una testimonianza del passato che giace nell’oblio. La grande insegna, che tanto simbolicamente significava per gli appassionati di sci e per la comunità locale, è stata abbattuta e non sembra esserci alcuna intenzione di restaurarla, così come non ci sono segnali di una riapertura della pista. Il legno sbriciolato dei sostegni copre la grande immagine celebrativa del campione, delle sue gesta olimpioniche e ricordava la caratteristica di una pista con una inclinazione del 65%.

Quella che una volta era una delle zone più tecniche e apprezzate dagli sciatori, simbolo di un’epoca di orgoglio per il Monte Cimone, oggi appare come un triste promemoria di un tempo che non tornerà. Il destino della 'Pista Razzo', così come quello del comprensorio, sembra essere appeso a un filo, lontano dalle promesse di una nuova era per lo sci e lontano dalla visibilità che l'evento del 2012 aveva suscitato.

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 


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