Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
C'è l'aspetto scientifico di chi, all'interno dell'esperienza medica e clinica si scontra ogni giorno tanto con l'assistenza alla vita come con le fasi della morte. C'è il sacerdote, nel senso più ampio e interreligioso del termine, che 'cura' gli aspetti spirituali, c'è la famiglia e c'è il contesto sociale in cui la vita, e di conseguenza il fine vita, si inseriscono.
Ci sono le testimonianze dei diversi professionisti che dai loro rispettivi ambiti di azione, (clinico, sanitario, assistenziale, spirituale) affrontano le fasi terminali della vita delle persone, nell'incontro pubblico organizzato a Modena dall'Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena. Appuntamento giovedì 16 gennaio,all'Aula Magna di UniMoRe con il convegno “La dignità del fine vita”, un'importante occasione di confronto multidisciplinare sui temi del fine vita.
Professionisti sanitari, giuridici e di bioetica affronteranno temi cruciali come l'accompagnamento del paziente, le cure palliative, la comunicazione medico-paziente e i profili normativi. Si tratta di un evento dedicato a promuovere una riflessione profonda su un argomento di grande rilevanza umana e sociale.
'Avere la consapevolezza che è arrivato l’ultimo tocco della terra, citando Tagore, e per questo sapere “acclamare ad una verità ineludibile” non è facile e non è da tutti – spiega la Dottoressa Rita Conigliaro, Direttore della Gastroenterologia Endoscopia Digestiva dell’AOU di Modena – ma la capacità dei sanitari e dei parenti o degli amici di saper accompagnare il malato a fine vita con il massimo della serenità possibile è un dovere di tutti, nessuno escluso. Poiché tutti i giorni incontriamo situazioni angosciose che costringono noi come pure i parenti a prendere decisioni anche dolorose al posto dei pazienti, la prima reazione è quella di insistere, provarci, non arrendersi, non accettare, talvolta “accanirsi”, spesso non permettendo al malato di mantenere una sua dignità”. Non è facile, sono temi complessi che toccano vari ambiti non solo scientifici ma etico-religiosi e filosofici come pure medico legali e normativi. Abbiamo sentito il bisogno di iniziare un percorso per migliorare la consapevolezza di tutti per il bene del malato e del suo “entourage” nell’ambito del grande progetto di umanizzazione delle cure dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria'.
Nel video le dichiarazioni di Rita Conigliaro, Gabriele Semprebon, sacerdote dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola e bioeticista, e Massimo Mezzetti, sindaco di Modena
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>