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Empori solidali: nel 2024 più di 8000 famiglie e accolte e sostenute

Empori solidali: nel 2024 più di 8000 famiglie e accolte e sostenute

I dati relativi al territorio regionale con il supporto del CSV di Modena e Ferrara. Delle 25.400 persone coinvolte circa un terzo sono minori di 15 anni


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L’associazione Empori Solidali Emilia Romagna odv ha effettuato come di consueto la rilevazione dei dati relativi all’anno precedente: nel 2024 sono stati 8.105 i nuclei familiari raggiunti, per un totale di 25.401 persone di cui 8.669 (circa un terzo) sono minori di 15 anni. La rilevazione riguarda 36 dei 44 empori solidali presenti sul territorio della regione Emilia-Romagna: di questi, 24 sono anche soci di questa associazione di secondo livello, nata nel 2021 e che si avvale del supporto del Centro Servizi Volontariato di Modena e Ferrara per la segreteria organizzativa. Gli empori della regione Emilia-Romagna lavorano in rete dal 2016; nel 2017 è stato siglato il protocollo di intesa tra Regione, ANCI e CSVERnet per la valorizzazione degli empori.I volontari coinvolti nella gestione degli empori sono 1.359; gli empori solidali sono progetti di comunità rivolti a persone e famiglie in condizione di vulnerabilità economica e sociale, luoghi in cui i beneficiari trovano beni di prima necessità, ma anche tanti servizi aggiuntivi (sportello di ascolto, orientamento al lavoro, consulenza finanziaria, sportello energia, servizi per bambini) per i quali servono formazione e competenze specifiche.
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Le spese alimentare effettuate dai beneficiari nel 2024 sono state 133.412, che economicamente equivale – considerando 70 euro come prezzo medio di una spesa per un nucleo familiare di 4 persone – a beni distribuiti per un valore di 9,3 mln di euro.Quasi tutti gli empori solidali sono accreditati al Banco Alimentare e da esso ricevono in media il 36% dei beni che poi redistribuiscono. La restante parte proviene da raccolte alimentari, donazioni di aziende sostenitrici (ben 423), e acquisti effettuati per procurare beni di prima necessità difficili da reperire gratuitamente. I fondi provengono sia da bandi pubblici (come quello della Regione Emilia-Romagna a sostegno delle realtà che si occupano di recupero, stoccaggio e redistribuzione dei beni), sia da aziende che scelgono di donare prodotti o sostenere le attività con donazione di denaro. «Rispetto al 2023, siamo riusciti a raccogliere dati da più empori, e questo ci consente di avere una fotografia il più possibile realistica, anche se non esaustiva – afferma Luigi Prini, modenese, presidente al secondo mandato dell’associazione Empori Solidali Emilia Romagna odv - I nostri soci sono 24, ma gli empori presenti nella regione Emilia-Romagna sono almeno 44, dall’ultima mappatura effettuata.
Il dato è in continuo aggiornamento, e stiamo cercando di raggiungere anche gli empori non associati e di più recente apertura, offrendo opportunità formative o anche di semplice conoscenza.
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Per esempio, in questo periodo stiamo collaborando con l’Assessorato alla Sanità della nostra Regione e con Banco Alimentare, organizzando incontri negli empori per affrontare dubbi e criticità nella gestione degli alimenti, che è una materia delicatissima seguita quasi esclusivamente da volontari, adeguatamente formati. La nostra associazione, che è entrata nel suo quarto anno di vita, desidera rafforzare sia la collaborazione con la Regione, sia con nuovi partner per continuare a offrire servizi e opportunità agli empori solidali e migliorare ulteriormente il supporto a famiglie e persone con fragilità, che sono in aumento».
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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