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'Giù le mani dalla scuola: per la riapertura delle scuole, per una scuola diversa'. E' questo l'appello che verrà lanciato domani dal Comitato Priorità alla scuola di Modena in piazza Grande dove si terrà una manifestazione statica alla quale sarà possibile aderire - specificano gli organizzatori riferendosi alla nota del Viminale ai Prefetti di qualche giorno fa - anche se si abita fuori comune.
'Il Ministro Bianchi ha annunciato che per la riapertura delle scuole non c’è una data. Non male per chi, subito dopo l’insediamento, aveva detto che saremmo rientrati. Non male per chi comunque permette che si facciano le prove Invalsi in presenza… ma è un’emergenza o no? Questo giusto per chiarire il vero interesse del Governo: non la scuola, ma le prove di valutazione; non l’educazione, ma la burocrazia - afferma il Comitato -.
Alle parole di Bianchi si accompagna il delirio creato rispetto ai figli e le figlie dei lavoratori essenziali: prima accolti con roboanti dichiarazioni e poi ricacciati in DAD in nome di una sicurezza che non pare invece essere un problema per nessuno sui luoghi di lavoro, dove il contagio si diffonde più che nelle scuole e senza alcun monitoraggio. Perché se una classe è un focolaio (dai 2 casi) si chiude, se una scuola è un focolaio si chiude, se in un'azienda, vedi cronaca di pochi giorni fa con 20 operai positivi, stanno a casa i positivi e l'azienda resta aperta. E ancora: chi governa ha dimostrato per l'ennesima volta di non tenere in alcuna considerazione non solo la scuola come istituzione pubblica e bene comune, ma anche i singoli individui in particolare quelli più indifesi: i bambini! A scuola solo bambini disabili e con bisogni educativi speciali senza nessuna possibilità di creare piccoli gruppi di inclusione.
Le ulteriori limitazioni vanno nella precisa direzione della ghettizzazione degli alunni con maggiori difficoltà: non è difficile immaginare che ci sarà il rifiuto a frequentare lezioni in presenza in gruppi di 'svantaggiati', o addirittura in solitudine, con un conseguente abbandono delle famiglie con minori o giovani in difficoltà. La scuola e chi la frequenta rimane all'ultimo posto dell'agenda politica. Nel frattempo sappiamo che non è con la chiusura della scuola che la curva dei contagi scenderà in modo significativo'.
'Venerdì manifestiamo in Piazza Grande, ancora una volta, ma non è l'unica forma di lotta - continua il Comitato -. Combattiamo nelle scuole, come genitori e come prof, per un rientro in aula e per una scuola migliore; combattiamo coi ricorsi che stiamo presentando, ma che hanno necessità di una forte spinta delle piazze; combattiamo contro la disinformazione: che taccia i più giovani come untori, quando chi è dentro la scuola è più monitorato e il contagio si diffonde meno che altrove. Per questo difendiamo: il diritto alla salute: per una vera campagna vaccinale e per delle vere contromisure che frenino i contagi, il diritto all’istruzione, il diritto ad un lavoro degno: che non risenta dei cambi di umore del Governo o della Regione da un giorno all'altro'.
Il ringraziamento al sindaco
'Ringraziamo il sindaco per le posizioni espresse a più riprese sui social e mezzo stampa, relativamente alla ennesima recente decisione di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado - scrive anche il Comitato in una lettera aperta a Muzzarelli -. Le chiediamo uno sforzo ulteriore, che pensiamo possa dare un maggiore impulso alla difesa dell’apertura delle scuole nel nostro Comune, quello di rivolgersi pubblicamente e direttamente al Governo nazionale e allo stesso Ministro Bianchi, rivendicando la necessità di riaprire nuovamente le scuole di ogni ordine e grado, anche in virtù dell’eccellente lavoro fatto sin qui sul territorio modenese, per avere istituti scolastici aperti in presenza e in sicurezza'.
Redazione Pressa
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