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A Modena è stato siglato l’Accordo di progetto sull’esecuzione penale esterna, un’iniziativa biennale (2025-2026) che punta a migliorare l’efficacia delle misure alternative alla detenzione. Coinvolgendo il Tribunale di Modena, il Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, l’Ordine degli Avvocati di Modena, la Fondazione di Modena, la Camera Penale Carl’Alberto Perroux e l’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna, il progetto mira a rafforzare il ruolo del terzo settore nell’accoglienza di persone destinate a svolgere volontariato o lavori di pubblica utilità.
Il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Modena, Roberto Mariani, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Questo accordo rappresenta un’importante apertura al mondo del volontariato, promuovendo coesione sociale e offrendo percorsi più individualizzati per chi sceglie la messa alla prova”. Matteo Tiezzi, presidente della Fondazione di Modena, ha aggiunto: “Il reinserimento sociale è essenziale per l’equilibrio collettivo, offrendo opportunità di riscatto e crescita reciproca”.
Il progetto prevede diverse fasi, tra cui la mappatura degli enti disponibili, formazione e monitoraggio degli inserimenti, con verifiche semestrali per valutare i progressi. Le risorse finanziarie, pari a 20mila euro per il primo anno, verranno destinate a coordinamento e formazione, con l’obiettivo di facilitare 100 percorsi di inserimento all’anno.
L’accordo ha ricevuto il plauso dei consiglieri comunali e avvocati Luca Barbari e Vincenza Carriero: “Si tratta di un passo significativo per promuovere una giustizia più inclusiva, incentrata sul recupero sociale. L’investimento in questo progetto offre una seconda possibilità a molte persone, trasformando difficoltà in opportunità per il territorio modenese.
L’investimento di risorse per il coordinamento e la formazione e l’obiettivo di facilitare 100 percorsi di inserimento l’anno sono numeri significativi, ma il valore di questa iniziativa va ben oltre: significa offrire a molte persone una seconda possibilità, trasformando un momento di difficoltà in un’opportunità di riscatto e di impegno concreto per la comunità modenese.
I consiglieri hanno inoltre ricordato il recente emendamento al bilancio comunale, che sostiene le pratiche di giustizia riparativa, consolidando un impegno verso un modello giuridico che mira al riscatto e alla conciliazione. “Speriamo che questo progetto sia solo l’inizio di un percorso più ampio”, concludono, ribadendo la necessità di continuare a collaborare tra istituzioni e società civile per costruire una giustizia che riabiliti, non solo punisca.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>