Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
È nata “Nonantolana 1010”, la nuova sede del Servizio Dipendenze Patologiche (SerDP) di Modena. La struttura, moderna, dotata di ogni comfort e che fungerà da hub provinciale per il trattamento delle dipendenze da sostanza e comportamentali, è stata inaugurata questa mattina, nel corso di una cerimonia a cui hanno partecipato autorità cittadine e regionali e rappresentanti delle forze dell’ordine.
Con lo svolgimento delle verifiche finali, i collaudi funzionali degli impianti e le autorizzazioni conseguite, arriva dunque a compimento, al termine di un travagliato percorso ad ostacoli legato anche al fallimento e all'abbandono del cantiere da parte di una azienda che aveva vinto l'appalto con un ribasso del 41%, uno degli interventi di edilizia sanitaria più attesi in città, che consentirà il trasferimento delle attività dalla sede storica di via Sgarzeria: il Servizio sarà pienamente operativo nella nuova sede di via Nonantolana 1010 a partire da lunedì 6 dicembre.
L’edificio, realizzato con un investimento di quasi 1.600.000 euro di fondi aziendali, è sviluppato su una superficie di 750 metri quadrati distribuiti su un unico piano, circondato da aree verdi in un terreno di 2.650 metri quadrati, il cui diritto di superficie è stato ceduto dal Comune all'Azienda USL di Modena.
Particolare attenzione è stata posta all’accessibilità, con la realizzazione di una nuova bretella stradale riservata ai mezzi pubblici e l’installazione di una pensilina per la fermata dell’autobus adiacente alla nuova sede, con ingresso pedonale dedicato.
Due gli accessi previsti, uno dedicato esclusivamente al personale e l’altro, quello principale, per l’utenza.
Altro elemento curato nel dettaglio è quello relativo alla sicurezza: la struttura è dotata di impianto di videosorveglianza collegato con le forze dell’ordine.
“Nonantolana 1010” si configura come struttura all’avanguardia, un luogo dove mettere in pratica i più innovativi modelli di trattamento e cura per quanto riguarda le dipendenze.
La sede di via Nonantolana sarà inoltre la base da cui partirà la Clinica Mobile, avamposto qualificato per raggiungere l’utenza nelle diverse aree della città, e che rappresenta insieme all’Unità di Strada i servizi più di prossimità.
La struttura comprende tre sale d’attesa, quattro ambulatori, 11 studi medici, una sala riunioni, oltre a servizi igienici, spogliatoi, atelier, area relax e locali tecnici: la nuova sede risponde alle necessità di un SerDP accogliente e innovativo, sia per quanto riguarda i bisogni dell’utenza, in aumento negli ultimi anni, sia per lo svolgimento dell’attività professionale degli operatori che vi lavorano. La struttura ruota intorno al cortile interno, al cui centro è posizionata una palma, elemento rappresentativo di un luogo di pregio, riservato ma fruibile.
L’attività: Nei primi 8 mesi del 2021 il SerDP di Modena ha seguito oltre 1250 persone, di cui un quinto è donna, e un decimo è straniero; più della metà i contatti per consumo di alcol, azzardo patologico e fumo di sigaretta. La maggior parte delle persone seguite ha tra i 25 ed i 50 anni.
La prima causa di accesso al Servizio per le sostanze illegali negli ultimi anni si conferma essere il consumo incontrollato di cocaina, mentre la dipendenza da oppioidi resta il disturbo più frequente tra gli utenti già in carico.
Nel SerDP di Modena città (che comprende, oltre alla sede di via Nonantolana, gli ambulatori di via Newton e i servizi di prossimità della clinica mobile, dell’unità di strada e all’interno delle carceri) lavorano attualmente 42 operatori delle aree medico-infermieristica, psicologica, socio-educativa, amministrativa, operatori della sicurezza e mediatori culturali. La rete dei SerDP è diffusa su tutta la provincia e 80 sono gli operatori delle DP sul campo nei Distretti di Carpi, Mirandola, Sassuolo, Vignola e Pavullo, che hanno avuto contatto nei primi 8 mesi del 2021 con oltre 2300 consumatori di sostanze, alcol, gioco d'azzardo. A oggi nei Servizi DP si rileva una ripresa dell'utenza sui livelli del 2019, dopo il fisiologico calo dovuto alla pandemia da Covid-19.