'Covid, nell'ultimo mese 3161 operatori sanitari contagiati'
Il sindacato Nursing Up su dati ISS: 'Superati nuovamente i 100 casi al giorno, con infermieri più esposti'. Ma la terza dose per i sanitari non è ancora obbligatoria e a Modena i tamponi si fanno a distanza di settimane
Gli inconfutabili dati ISS mettono in evidenza, se qualcuno non lo avesse ancora compreso, che siamo alla soglia del concreto rischio di una nuova ondata, la quarta.
E come dal primo giorno di questa pandemia, gli infermieri italiani sono ancora una volta i più esposti al rischio'. A dirlo il sindacato delle professioni sanitarie Nursing Up.
'Con la necessaria consapevolezza e responsabilità, siamo stati quelli che hanno monitorato, da mesi, i dati ufficiali dell’Istituto Superiore Sanità, elaborandoli e comparandoli con quelli dell’INAIL' - afferma Antonio De Palma, Presidente Nazionale Nursing Up.
Abbiamo quindi prodotto dei report che hanno messo in evidenza ogni minimo cambiamento nel tempo, raccontando alla stampa e all’opinione pubblica, anche piccole variazioni che potessero però invitare la collettività a non abbassare la guardia.
Abbiamo presidiato il fenomeno, tenendo bene a mente quanto tutto questo potesse essere di utilità agli operatori sanitari e ai cittadini stessi. Abbiamo messo in allerta le istituzioni sul rischio di non sottovalutare quei dati eppure, almeno fino a pochi giorni or sono, erano tanti 'gli esperti', che si limitavano a liquidare il fenomeno come un sali-scendi fisiologico. Peccato che oggi, come da nostro monito, si registra un costante e pericoloso aumento'
'Ci siamo meravigliati non poco di come qualcuno, anche tra gli esperti, con disarmante superficialità, abbia minimizzato e qualificato come 'modesti' quei cambiamenti oggetto delle nostre segnalazioni pubbliche che, come in un vulcano che lancia segnali, erano invece il preludio di una vera e propria eruzione' - prosegue De Palma
I fatti sotto i nostri occhi ci chiedono, ancora una volta, di soffermarci sulla limitata attività di monitoraggio del livello anticorpale del personale sanitario già vaccinato all’interno delle aziende sanitarie.
Eppure non dovrebbe passare inosservato il fatto che la pervasità e la letalità della variante Delta non ha nulla a che vedere con quella dell’originaria variante Alfa.
Alla fine, il Ministero della Salute, proprio in questi giorni, si è visto costretto ad attivarsi, con urgenza, per una eventuale decisione sulla obbligatorietà della terza dose per tutti gli operatori sanitari.
Questo è il momento di dimostrare che le emergenze del recente passato rappresentano una severa lezione, che tuttavia abbiamo imparato. Esse sono state affrontate con grande tenacia e competenza dai professionisti sanitari, nonostante le tante carenze strutturali delle realtà ospedaliere, che gli stessi hanno pagato a caro prezzo sulla propria pelle.
Noi infermieri siamo consapevoli che, se sarà necessario, saremo chiamati ad affrontare una quarta ondata. La nostra professionalità, esperienza e doti umane sono pronte, come accade da febbraio 2020, per sostenere la salute degli italiani', chiosa De Palma.
Sul fronte modenese, alcune settimane fa, su nostra richiesta, avevamo avuto conferma di come a livello di aziende sanitarie pubbliche i tamponi per il personale sanitario, categoria tra le prime ad essere sottoposte al vaccino, venivano programmati con intervalli di diverse settimane, sulla base dell'esposizione al rischio nelle strutture, chiaramente maggiore per chi è in contatto con i malati o con il pubblico, minore per il personale amministrativo e la dirigenza. L'unico dato fornito sui risultati era quello da agosto a ottobre dal quale emergeva che il tasso di positività era pari allo 0,7% e che nessuno aveva sviluppato sintomi importanti. Il dato non è più stato aggiornato.
Gi.Ga.
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