Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
In strada Attiraglio e stradello Bertola sviluppate sull'asse del Naviglio, e che già nel 2017 avevano convissuto con il rischio di una piena resa più insidiosa dalla presenza quasi totalizzante di alghe in quantità tale da togliere spazio all'acqua riducendo la portata del grande canale di Modena, un tempo navigabile, il timore e il disagio stanno nuovamente aumentando. Anche solo per l'enorme quantità di moscerini che proliferano sulla superficie dell'acqua quasi stagnante e ricoperta completamente da una enorme distesa di alghe che dal fondo del canale si estendono verso l'alto. A formare, in superficie, appunto, un enorme tappeto verde ormai talmente compatto da consentire alle anatre qui presenti in grande quantità, di smettere di nuotare e di iniziare a camminare.
Il canale Naviglio pieno di alghe è un problema per gli insetti, ma soprattutto è un fatto di sicurezza: da quando i tecnici non intervengono il livello del Naviglio, in caso di piena si alza in meno tempo.
Il sole e le temperature alte delle ultime settimane sembrano avere favorito una crescita maggiore rispetto al passato delle alghe. Un tempo invadevano l'alveo arrivando alla superficie ma non erano mai arrivate a ricoprirne in modo compatto l'intera superficie, rendendo davvero difficile anche la vita degli animali acquatici. Dai pesci alle anatre che nei grandi gruppi in cui si muovono, faticano a trovare spazi di acqua in cui nuotare liberi dalla grande marea verde. Molti animali provano ma faticano ad avanzare mentre altri, più leggeri, riescono letteralmente, a camminarci sopra.
Il Comune di Modena fino al 2017 era intervenuto direttamente con uno sfalcio su un tratto di circa tre chilometri e mezzo del canale, tra il ponte Bertola ad Albareto e il ponte di via Munarola – ponte Grandi, stanziando poi 49mila euro per un intervento più complessivo, dalla Bertola fino a Bastiglia, da svolgersi nel mese di settembre, anche attraverso l'utilizzo di una motobarca attrezzata per questo servizio.
Stessa cifra che, spulciando nella documentazione AIPO, Agenzia che ha preso in mano la manutenzione del Naviglio, è stata stanziata annualmente, dal 2024 al 2026.
La crescita della vegetazione lungo il canale Naviglio è favorita dalla presenza di acque depurate eutrofiche. Il canale, infatti, rappresenta il ricettore finale della rete fognaria modenese e dei canali storici che ne costituiscono l’ossatura portante. Ma il tratto interessato dalla alghe è quello che raccoglie l'acqua che a livello dell'inceneritore viene gettata nel canale dopo essere passata per i depuratori.
La pendenza del Naviglio è pressoché nulla e l’aumento della vegetazione contribuisce a creare un forte rallentamento della velocità di deflusso delle acque con il rischio di fenomeni di rigurgito della rete fognaria in occasione di piogge intense, ma ostacolando contestualmente anche il regolare deflusso delle portate di magra. L’azione di manutenzione, quindi, ha un obiettivo fondamentale nella riduzione nella prevenzione del rischio. Senza dimenticare la grande proliferazione di moscerini e comunque, anche la vita degli animali acquatici.
Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>