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'Assistiamo impotenti all’ultima beffa nei confronti della scuola e dei nostri ragazzi: concerti di 120.000 persone tutte rigorosamente senza mascherina, serate nelle discoteche al chiuso (tempi di permanenza di 4 ore se non più a cantare ammassati e parlarsi addosso ), ristoranti da liberi tutti per non parlare dei centri commerciali, mentre la scuola italiana rimane ingessata in regole che se avevano il senso della massima prudenza come ci ricorda il ministro Bianchi, quando tutta Italia era rispettosa di protocolli e viveva di distanziamento e green pass, oggi rasentano il ridicolo e l’offesa.
Di fatto, i giovani e i bambini possono stare senza mascherina in tutti i luoghi chiusi tranne a scuola, dove peraltro sono seduti distanziati nei loro banchi'. Il movimento nazionale Priorità alla scuola ribadisce il proprio no all'obbligo di indossare la mascherina per alunni e studenti.
Un sostenuto da più ragioni: nella maggior parte dei Paesi europei già da tempo non esiste più l’obbligo di mascherina a scuola. Inoltre è accertato che esistano ormai diversi studi i quali riportano che l’uso prolungato delle mascherine ha fomentato paure, fobie, comportamenti limitativi e di interferenza sullo sviluppo; in questo senso già l’Oms fin dal 2020 aveva messo in guardia sui potenziali danni di natura psicologica'
Da qui l'appello di Priorità alla scuola: 'ai genitori, agli insegnanti, ai ragazzi a fare sentire forte la loro voce, la voce della coerenza e del buon senso, affiancandoci ai tanti appelli che vengono fatti da comitati, associazioni, insegnanti ma anche da alcune istituzioni come l’appello dell’assessore all’istruzione della regione Friuli Venezia Giulia e da molti scienziati (Sara Gandini) e virologi (Matteo Bassetti) che si uniscono nel chiedere con forza di riportare coerenza sulle scelte fatte dal governo equiparando la scuola al resto della società'
'Inoltre, conclude il Movimento, le azioni che gruppi di genitori stanno portando avanti anche nelle scuole del nostro territorio fra cui la lettera aperta ai dirigenti del Comune di Modena e all’assessora Baracchi in cui si denuncia l’arbitrarietà di una scelta di protocollo per lo 0-6 che impone l’uso della mascherina nei momenti di aggregazione in giardino (le feste dell’asilo) a bambini e genitori andando contro ad ogni normativa in essere a livello nazionale'
CI UNIAMO all’appello del Codacons che prospetta un ricorso al Tar del Lazio per la revoca dell’obbligo della mascherina in vista degli esami delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Redazione Pressa
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