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I dubbi sollevati anche dai nostri lettori rispetto alla correttezza della distribuzione delle 12mila mascherine sfuse, non confezionate singolarmente, adottata dal Comune di Modena sabato scorso con il sistema Drive Through, trovano pieno fondamento nelle linee guida con cui la Regione ha voluto opportunatamente accompagnare la distribuzione delle mascherine stesse sui territori. Disposizioni chiare, divise in tre punti altrettanto netti riguardanti rispettivamente le fasi di preparazione e di confezionamento delle mascherine, le modalità di distribuzione e le indicazioni ai cittadini sulla tipologia e l'utilizzo delle mascherine stesse.
Nel dettaglio, al punto 1 le disposizioni della Regione prevedevano che le mascherine, fornite in pacchi da 50, andassero separate ed imbustate singolarmente in contenitore monouso pulito (esempio sacchetto di plastica da congelatore) in luoghi e piani sanificati, da personale dotato di dispositivi di protezione e mantenendo le distanze.
Una possibilità suggerita dalla Regione ai comuni era ed è quella di condurre l’operazione nei centri provinciali e comunali di protezione civile.
Al punto 2, relativo alle modalità di distribuzione si suggeriva, sulla base della dimensione di diversi comuni, per i piccoli comuni il criterio della distribuzione orizzontale di una mascherina confezionata a ogni famiglia, con il supporto del volontariato per la distribuzione. Privilegiando eventualmente fasce sociali particolari e tramite media/grande distribuzione, valutando successivamente una distribuzione per famiglia.
Per capoluoghi e comuni di grandi dimensioni la Regione suggeriva come utile definire canali di distribuzione selettiva in luoghi come i centri di grande e media distribuzione (a tutti o a chi entra sprovvisto)
negozi e attività commerciali aperte, Farmacie, Uffici postali, Case della salute, Associazioni di volontariato e come ultima ipotesi in elenco, attraverso il Drive through, ovvero ad auto di passaggio
Al punto 3 le disposizioni della Regione rivolte ai comuni per svolgere correttamente la distribuzione delle mascherine prevedevano la diffusione ai cittadini anche di informazioni rispetto al loro corretto utilizzo. 'Da stampare, divulgare, eventualmente fotocopiare e consegnare con le mascherine' - scriveva nel dettaglio la Regione ai comuni. Istruzioni ed informazioni nelle quali è specificato che la tipologia di mascherina distribuita 'non è né un Dispositivo Medico né un Dispositivo di Protezione Individuale ma solo una precauzione ulteriore per chi per vari motivi si trova a non riuscire a rispettare la distanza dalle altre persone, in particolare di protezione verso gli altri.
Inoltre, informazione molto importante sia nel caso specifico sia in generale per fare chiarezza rispetto alla carenza di informazioni sull'utilizzo delle mascherine veniva specificato che le mascherine distribuite dal comune, pur essendo monouso, potevano in realtà essere riutilizzate il giorno successivo, dopo essere state riposte / appese in luogo pulito e previa disinfezione con alcool, ma rimanendo in contesto domestico e non utilizzate nei luoghi di lavoro
Ciò detto e riportato, è chiaro ed evidente come nella distribuzione delle mascherine, così come l'abbiamo vista e documentata sabato, effettuata su disposizione del Comune di Modena con il sistema Drive Trough, ben poco dei punti indicati dalla regione ai comuni per procedere in maniera corretta alla preparazione e alla distribuzione della mascherine, sono stati osservati ed applicati a Modena. Nel caso specifico delle 12.000 distribuite con il sistema Drive Trough. In particolare per il punto 1, forse in assoluto il più importante, ovvero quello relativo alla preparazione e all'imbustamento delle singole mascherine. Ottemperato in tutti i comuni della provincia, anche i maggiori, da Mirandola a Sassuolo a Pavullo, e a quanto pare totalmente bypassato a Modena nella distribuzione delle mascherine con modalità Drive Trough, prelevate direttamente dai pacchi da 50 aperti in strada e consegnate sfuse, non imbustate e senza alcuna indicazione su tipologia ed utilizzo ai cittadini direttamente dai finestrini delle auto.
Riportiamo di seguito, il testo integrale delle linee guida della Regione per la corretta distribuzione delle mascherine nei comuni
Indice della griglia/“linee guida”
1 Indicazioni per chi prepara e distribuisce le mascherine
2 Modalità di distribuzione
3 Indicazioni per i cittadini che ricevono le mascherine
I Comuni possono orientarsi verso una distribuzione presso esercizi commerciali - con il supporto di
protezione civile e volontari - dando priorità alle fasce deboli, optare per il recapito direttamente al
domicilio o adottare un sistema misto. Qualsiasi modalità si scelga, ricordiamo che vanno assolutamente
evitati assembramenti.
N.B. SI raccomanda di porre grande grande attenzione a come le mascherine vengono maneggiate anche in
fase di suddivisione
Cosa prevede l’attività
Come farlo
1) INDICAZIONI PER CHI PREPARA E DISTRIBUISCE LE MASCHERINE
Sono disponibili mascherine in pacchi da 50. Le mascherine vanno separate e imbustate singolarmente. Le
operazioni devono garantire pari sicurezza sotto il profilo igienico-sanitario a quella del prodotto nella confezione
intera.
Indicazioni per le le fasi di separazione e imbustamento: anche questa attività va svolta MANTENENDO LE DISTANZE lavare bene le mani prima di prelevare le mascherine dalla confezione
il piano di lavoro deve essere sanificato avvolgere la mascherina in un contenitore monouso pulito (ES. sacchetto di plastica da congelatore), NO materiale che può essere stato maneggiato precedentemente come nastri o pellicole.
osservare le istruzioni riportate sulla confezione, se utile stampare alcune copie delle istruzioni da divulgare.
Questo andrà fatto in luoghi adeguati con personale che utilizzi a sua volta strumenti di protezione come
mascherine adeguate e guanti monouso e che non vengano mai a contatto con altri oggetti o persone.
Una possibilità è quella di condurre l’operazione nei centri provinciali e comunali di protezione civile. Nel caso in
cui l'imbustamento sia affidato a terzi, questi dovranno assicurare all'ente che queste modalità siano garantite.
Le stesse precauzioni igienico-sanitarie vanno seguite durante la distribuzione ai cittadini.
Cosa prevede l’attività
Come farlo
2) MODALITA’ DI DISTRIBUZIONE
A) Distribuzione orizzontale
Per i piccoli centri in molti casi può essere adottabile il criterio della distribuzione orizzontale di una mascherina a
ogni famiglia, con il supporto del volontariato per la distribuzione. Andrà raccomandato di eseguire a loro volta
una distribuzione che preveda la salvaguardia igienica delle mascherine (guanti monouso e mascherina).
Esempi di distribuzione orizzontale:
consegna nelle buchette delle lettere da parte di volontari/Polizia Municipale
B) Distribuzione selettiva
I Comuni possono privilegiare la distribuzione per fasce sociali e tramite media/grande distribuzione, valutando
successivamente una distribuzione per famiglia. Per ridurre al minimo il rischio di assembramenti, un’alternativa è
coinvolgere nella distribuzione tutti gli esercizi commerciali aperti: edicole, tabaccherie, farmacie…
La consegna può avvenire attraverso Polizia Municipale, personale della protezione civile, farmacie (in primis
quelle comunali), servizi sociali, circuito della rete di assistenza circondariale e volontariato che continuano a
svolgere attività di assistenza.
Per capoluoghi e comuni di grandi dimensioni può essere particolarmente utile definire canali di distribuzione
condivisi e una platea di destinatari ‘prioritari’ al fine di intercettare chi probabilmente non acquisterà una
mascherina in autonomia, per poi successivamente arrivare a una distribuzione distribuzione capillare.
Alcune modalità di distribuzione selettiva:
Individuazione di luoghi frequentati
Grande e media distribuzione (a tutti o a chi entra sprovvisto)
Negozi e attività commerciali aperte
Farmacie (distribuzione tramite il personale)
Uffici postali
Case della salute
Associazioni di volontariato
Drive through, luoghi identificati da PM FFOO in cui con modalità precauzionali si distribuiscono ad auto di
passaggio le mascherine
Individuazione di platea (motivazioni sociali)
Anziani over 65
Persone fragili dal punto di vista economico/sociale (es. destinatari bonus spesa)
Famiglie con disabili
Operatori e residenti di case di edilizia popolare
Associazioni che si occupano di soggetti a rischio (senzatetto, dormitori etc..)
Lavoratori disabili
Soggetti seguiti da servizi sociali
Famiglie con malati cronici o oncologici
Persone che non si possono muovere
3) Indicazioni per i cittadini che ricevono le mascherine
Da stampare, divulgare, eventualmente fotocopiare e consegnare con le mascherine
Ricordiamo ancora una volta che occorre continuare a rispettare le indicazioni di prudenza e corretto comportamento: mantenere le
distanze e gli altri suggerimenti forniti fin dai primi giorni. La mascherina consegnata non è né un Dispositivo Medico né un
Dispositivo di Protezione Individuale. E’ una precauzione ulteriore per chi per vari motivi si trova a non riuscire a rispettare la distanza
dalle altre persone, in particolare di protezione verso gli altri.
Modalità di vestizione:
1. togliere ogni monile e oggetto personale
2. praticare l’igiene delle mani con acqua e sapone o soluzione alcolica
3. controllare l’integrità dei dispositivi; non utilizzare dispositivi non integri
4. indossare la mascherina
Modalità di svestizione:
1. evitare qualsiasi contatto tra la mascherina potenzialmente contaminata e il viso, le mucose o la cute
2. rimuovere la mascherina maneggiandola dalla parte posteriore o dagli elastici
3. praticare l’igiene delle mani con soluzioni alcolica o con acqua e sapone.
Le mascherine vanno smaltite nei rifiuti indifferenziati.
Le mascherine consegnate nascono come monouso, ma in questo contesto di emergenza, fino a quando non saranno disponibili in
maggior quantità è possibile il riutilizzo, sotto determinate condizioni:
le mascherine non devono essere scambiate fra le persone: ognuno deve avere la sua
dopo l'utilizzo per alcune ore possono essere riposte / appese in luogo pulito e riutilizzate il giorno successivo (eventualmente
previa disinfezione con alcool)
devono rimanere nel contesto domestico / familiare e non utilizzate come dispositivo nei luoghi di lavoro.
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