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Oggi, 3 dicembre, scade l'appalto semestrale (3 mesi + rinnovo di 3 mesi), stipulato con una cooperativa bolognese per la somministrazione di medici esterni da adibire al comparto dell'emergenza urgenza e dell'ostetricia degli ospedali di Mirandola e Carpi. Appalto non più rinnovabile. Nei giorni scorsi, non vedendo traccia di ulteriori atti dell'Azienda Ausl funzionali a coprire, con eventuali nuovi incarichi, ruoli e funzioni lasciati vacanti dal giorno successivo alla scadenza dell'appalto, avevamo chiesto chiarimenti e l'esistenza di soluzioni all'Ausl. In attesa della risposta, che ci è stata promessa a breve, scopriamo dagli archivi dell'Ausl che la stessa azienda sanitaria sta predisponendo la procedura per un grande gara pubblica, che per importi e dimensioni deve essere di carattere europeo, per la fornitura, in via d'urgenza, di personale medico ospedaliero esterno da utilizzare nei comparti dell'emergenza urgenza per la rete sanitaria provinciale modenese gestita dall'Ausl di Modena, e dell'ostetricia per gli ospedali di Mirandola e Carpi.
L'atto, firmato ieri dal direttore dell'ufficio acquisti e logistica dell'Ausl di Modena, approva il progetto per l'aggiudicazione, in tre lotti, dei relativi appalti. Ognuno regolato da contratto da sei mesi, rinnovabile per altri sei, con una opzione per aumentare i servizi richiesti del 50%. Il tutto per un importo totale, annuo, iva esclusa, da 3,27 milioni di euro. Così suddivisi:
LOTTO 1 - Ausl Modena. Servizi medici ospedalieri per le esigenze della rete provinciale di emergenza e di urgenza della Azienda USL di Modena. Importo complessivo semestrale posto a base d'asta non superabile 711360 euro Iva esclusa. Importo complessivo di gara comprensivo del rinnovo e dell’opzione di ampliamento, 1778400 euro Iva esclusa.
LOTTO 2 - Ospedale di Carpi: servizi ospedalieri di ostetricia e ginecologia per le esigenze delle unità operative di ginecologia e ostetricia dell’Ospedale di Carpi.
Importo complessivo semestrale posto a base d'asta non superabile 327600 euro Iva esclusa. Importo complessivo di gara comprensivo del rinnovo e dell’opzione di ampliamento, 819000 euro Iva esclusa.
LOTTO 3 - Ospedale di Mirandola: servizi ospedalieri di ostetricia e ginecologia per le esigenze delle unità operative di ginecologia e ostetricia dell’Ospedale di Mirandola. Importo complessivo semestrale posto a base d'asta non superabile 271440 euro Iva esclusa. Importo complessivo di gara comprensivo del rinnovo e dell’opzione di ampliamento, 678600 euro Iva esclusa. A questi andranno aggiunte le spese per la pubblicazione del bando, per alcune migliaia di euro.
Alcune valutazioni. La prima: visti i tempi di una gara europea, ancora da strutturare e pubblicare, è deducibile che, pur supponendo che tutto si svolga come previsto e che alla gara rispondano soggetti qualificati, nessun medico potrà entrare in servizio prima di alcuni mesi. Tempo non certo utile a rispondere all'ulteriore vuoto negli organici ospedalieri di Carpi e Mirandola che da lunedì, in assenza di altre soluzioni, non vedrebbero più al lavoro i medici in appalto fino ad oggi.
La seconda è di opportunità: la scelta emergenziale di ricorrere a personale specializzato esterno non era soltanto contestata a livello politico e da esponenti di settore esterni all'Ausl, ma lo era anche dalla stessa Azienda sanitaria modenese ed in particolare dai componenti della commissione tecnica regionale. Nella relazione a supporto della richiesta di deroga all'apertura dell'ospedale di Mirandola era stato messo nero su bianco, in riferimento alla fornitura di personale medico esterno, che: 'Le cooperative di medici, infatti, per loro natura non si prestano alla creazione di un vero team di lavoro con i professionisti di ruolo nel Punto Nascita, che è uno degli elementi che concorre alla qualità dell'assistenza offerta'. Criticità nel ricorso a personale esterno per i reparti di ostetrici, ben sottolineata anche nella lettera aperta inviata ieri dal Prof. Giuseppe Masellis, già responsabile del dipartimento materno infantile Ausl Modena. Ma c'è di più: nell'elenco degli svantaggi nel ricorso a personale esterno, in appalto, c'è l'elemento dei costi, 'in aumento' - sottolinea l'Ausl, rispetto al ricorso a personale interno e/o a rotazione con professionisti già operati in maniera stabile in altre strutture ospedaliere e sanitarie della provincia. Elemento talmente critico da costituire uno degli elementi 'forti' utilizzato dai referenti Ausl della Commissione tecnica sanitaria regionale per chiedere, dal 31 dicembre, la chiusura del punto nascita di Mirandola. In questo scenario è chiaro che il ricorso in via emergenziale ad un altro appalto esteso a 6+6 mesi, già considerato dalla stessa Ausl svantaggioso sotto il profilo dei costi e dell'organizzazione, appare quasi un controsenso amministrativo, nonché politico. Ovvero, spendere più soldi pubblici per avere un servizio che dichiaratamente non garantisce, sicuramente nell'immediato, quei risultati che solo un team affiatato di professionisti può garantire non è proprio il top da giustificare, soprattutto in un periodo di tagli e di razionalizzazione della spesa pubblica.
Unico segnale positivo, o che almeno così potrebbe essere colto dal territorio mirandolese, è che la decisione di garantire per il 2023 il ricorso al rinforzo esterno di operatori in servizio a ostetricia può essere indice del fatto che, complice anche la proroga allo stato di emergenza sisma per un altro anno, la deroga all'apertura del punto nascita potrebbe essere concessa. Ma, in questo caso, siamo nel terreno delle ipotesi.
Gi.Ga.