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Caduta l'ipotesi relativa all'associazione a delinquere, per Roberto Casari, ex presidente del colosso cooperativo condannato a 4 anni e due mesi nella sentenza di primo grado nell'ambito del processo sulla metanizzazione di Ischia, rimangono in sospeso due profili, riguardanti i presunti reati di corruzione che verranno sviscerati meglio con la lettura delle motivazioni della sentenza di primo grado entro 90 giorni: 'Casari e' stato condannato per le convenzioni con l'hotel Le Querce di Ischia, insieme con l'avvocato del sindaco Ferrandino. Ebbene, per gli stessi fatti- afferma il legale di Casari Massimo Vellani- il tribunale di Napoli ha assolto Giosi Ferrandino: c'e' un'evidente discrasia processuale, non puo' esserci corruttore senza corrotto. Napoli ha stabilito che Giosi Ferrandino non era un pubblico ufficiale corrotto, qui hanno ritenuto che la corruzione ci sia stata. Sono pronunce che, da un punto di vista processuale, dovranno ricomporsi'.
Quindi, si tratta di due profili di sostanza ma anche processuali 'che necessariamente dovranno trovare una soluzione- confida il legale modenese di Casari- atteso che, verosimilmente, tanto la sentenza di Napoli quanto quella di Roma diventeranno definitive a breve, molto prima di questa sentenza di Modena'.
La dichiarazione dell'Avvocato Massimo Vellani
Nel frattempo anche la stessa CPL, pur con diverse motivazioni, ha annunciato ricorso in appello. Dopo la sentenza del collegio presieduto da Pier Luigi Di Bari, la cooperativa premette di voler prendere atto 'con rispetto' delle decisioni dei giudici, e scrive in una nota: 'Una volta conosciute le motivazioni, la societa' intende presentare ricorso in appello, nella convinzione dell'insussistenza degli addebiti ad essa specificamente rivolti sulla base del decreto legislativo 231-01', quello per cui ieri e' scattata una sanzione pecuniaria alla societa' di 150.000 euro.
Cpl rileva inoltre che 'i giudici, applicando le attenuanti rispetto alle richieste della Procura, hanno comunque riconosciuto a Cpl concordia di aver adottato e reso operativo un modello organizzativo idoneo a prevenire eventuali illeciti'.
Cpl evidenzia infine che 'la sentenza riconosce alla societa' un risarcimento del danno, quale parte civile, di importo pari al doppio dell'ammontare della sanzione che le e' stata comminata'.
Il riferimento e' ai 300.000 euro che dovra' risarcire l'ex presidente storico della coop Roberto Casari, secondo la sentenza di primo grado di ieri, dei quali 50.000 in solido con l'ex consulente Francesco Simone. Aggiunge e conclude la coop di Concordia: 'Per la societa' il processo e' stato una vicenda dolorosa, che ha segnato profondamente gli ultimi anni di vita della cooperativa e del contesto in cui essa opera. Nonostante questo, grazie agli sforzi compiuti dagli oltre 1.500 soci e dipendenti, Cpl concordia e' riuscita con determinazione e rinnovate energie a riconquistare un ruolo nel mercato e oggi guarda al futuro supportata da risultati economici e finanziari positivi'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>