Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
E' la paura il concetto ricorrente che percorre gli interventi del Sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli. 'La paura che Modena - ripete il sindaco - ha la forza di vincere'.
Concetto ribadito alla platea del baluardo della cittadella di Modena dove il Comune giovedì sera ha organizzato un incontro con gli operatori del terzo settore che si occupano di accoglienza e di assistenza. Il sindaco mostra le slide riguardanti i dati sulla presenza di stranieri in Italia. Soffermandosi solo su quelli residenti, regolari, che producono reddito e gettito fiscale. Quelli che in definitiva non fanno paura.
Gli irregolari, quelli che per anni sono usciti dai percorsi di accoglienza senza ricevere il diritto di asilo o coloro che all'interno di quei percorsi di accoglienza non ci sono mai entrati o che in entrambi i casi sono spesso finiti nelle maglie della criminalità, e a riempire le celle di S.
Anna, non sono contemplati in quelle slide. Che scorrono veloci, ma che poi rallentano su una in particolare. Quella più aggiornata, relativa ai richiedenti asilo presenti sul territorio. Che dopo avere toccato il picco dei quasi 1900 ospiti dei Cas (Centri di accoglienza straordinaria), nel settembre 2017, ha registrato un costante calo negli arrivi anche Modena e nelle presenze nei cosiddetti Cas (Centri di accoglienza straordinaria); calo iniziato parallelamente alla riduzione degli sbarchi, avviato con Minniti e proseguito con Salvini. E che da qualche mese a questa parte ha iniziato a registrare un saldo negativo tra soggetti in arrivo ed in uscita dal sistema di accoglienza strutturato a Modena, con1616 richiedenti asilo ospiti nelle strutture della provincia di Modena, di cui 623 a Modena, e alla riduzione ad 80, di cui 63 a Modena, nel numero di richiedenti asilo inseriti nel sistema di accoglienza di secondo livello gestito dai comuni denominato Sprar e dal quale (in base al decreto sicurezza trasformato in legge), ora saranno esclusi coloro che ai quali non sarà più riconosciuto il permesso di soggiorno umanitario, ora cancellato.
'Guardate questi numeri - invita e afferma il sindaco rivolgendosi alla platea del baluardo - e ditemi come si fa ad avere paura di 1600 migranti su una popolazione di oltre 700mila residenti. Non c'è nessuna emergenza, non c'è nessuna invasione'.
Eppure l'invito a non avere paura di 1600 richiedenti asilo che cozza con la dichiarata paura di avere sul territorio non meglio quantificate (anche perché gli effetti del decreto sicurezza non sono ancora arrivati a livello di rete territoriale) persone 'lasciate in strada' (utilizzando le parole più volte usate dal sindaco e dalla giunta), proprio dalle misure di Salvini-
Non esclusi dal sistema Sprar e dal diritto pieno all'accoglienza di primo e secondo livello i minori stranieri non accompagnati. Anche su di loro il sindaco fornisce i dati. Poco più di un centinaio quelli presenti ed accolti a Modena e provincia
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>