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Ricostruzione robotica parete addominale: Baggiovara all'avanguardia

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La paziente, una donna di 55 anni con un'ernia addominale, è stata dimessa


Ricostruzione robotica parete addominale: Baggiovara all'avanguardia
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Un innovativo intervento di ricostruzione robotica della parete addominale è stato eseguito venerdì, dall’equipe della Chirurgia Generale. D’Urgenza e Nuove Tecnologie dell’Ospedale Civile di Baggiovara, diretta dalla dottoressa Micaela Piccoli e composta dal dottor Vincenzo Trapani, dottor Davide Gozzo e dottor Ubaldo Pintaudi. Si è trattato di uno dei primi interventi in Italia di questo genere. La paziente – una donna di 55 anni – sta bene ed è stata dimessa dopo sole 48 ore.
“Usando una terminologia tecnica ha spiegato la dottoressa Piccoli – abbiamo effettuato un intervento robotico per laparocele, cioè abbiamo riparato un’ernia che si era formata su una precedente incisione chirurgica, nell’epigastrico, cioè la parte alta dell’addome. Nel caso specifico, questa ernia, era associata a una diastasi dei retti, in pratica la separazione eccessiva dei muscoli retti addominali, i quali si allargano, allontanandosi della linea mediana”.

Alla paziente è stata, in sostanza, ricostruita la parete addominale collocando una rete biosintetica, tra i muscoli addominali, dopo una delicata preparazione robotica che ha permesso non solo di creare lo spazio per la rete, ma anche di suturare il difetto e di correggere la diastasi dei retti, eseguendo una plissettatura della fascia addominale. “Tale tipo di ricostruzione – ha concluso la dottoressa Piccoli - in questo momento, è possibile solo per via laparotomica. L’approccio robotico ha consentito di evitare gli effetti collaterali della laparotomia come perdite ematiche e il rischio d’infezioni”. L’intervento è stato realizzato con il robot Da Vinci SI in dotazione all’Ospedale Civile di Baggiovara.
“Fondamentale – ha aggiunto la dottoressa Piccoli – in questa tipologia d’intervento, è stata la competenza di tutta l’equipe in interventi di chirurgia robotica complessa. Fondamentale è stato il ruolo dell’anestesista, dott.

ssa Maria Antonietta Fanigliulo e del personale infermieristico: Matteo Santoro strumentista, Graziana Accoto, Stefania Stefano, Silvia Bianchi”.
“L’evoluzione tecnologica ci consente di eseguire interventi sempre meno invasivi e di sempre maggiore complessità, agevolando il lavoro dei professionisti ed ottimizzando i risultati clinici sul paziente. – conclude la dottoressa Piccoli – La tecnica robotica permette di realizzare una preparazione della parete, possibile fino ad ora solo in laparotomia, e di alloggiare la protesi non sotto, ma nella parete, senza necessità di alcun mezzo di fissaggio. Questa tecnica, al momento, è utilizzabile solo in casi selezionati, pazienti giovani con laparoceli di complessità medio/alta, dove si cerca di garantire una riparazione il più possibile fisiologica, ma in futuro potrà essere estesa proprio ai casi più complessi, i cosiddetti disastri parietali”.
L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è in grado di fornire una “chirurgia su misura” che consiste nell’applicare la tecnica migliore a seconda del difetto erniario e del paziente, per ottenere i risultati migliori.
Questi risultati si possono ottenere solo in un centro ad alto volume come quello di Baggiovara con elevata esperienza e professionalità, ma soprattutto con la possibilità di usufruire di tutta l’innovazione tecnologica disponibile.
Nella foto: da sinistra dott. Ubaldo Pintaudi, dott. Davide Gozzo, dottoressa Micaela Piccoli e dott. Vincenzo Trapani

Redazione Pressa
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