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Dopo 54 anni dal furto, avvenuto il 28 dicembre 1964, che la sottrasse dal museo civico di Modena, la statuetta egizia Ushabti, appartenuta ad un faraone della ventiseiesima dinestia (VI secolo a.c), torna e sarà ammirabile già da domani, nella sua casa modenese, la teca del museo civico di Modena dalla quale sparì. I Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Bologna l’hanno individuata e su ordine della Procura di Modena l’hanno sequestrata in una casa d’aste toscana, dove lo straordinario reperto, dopo un viaggio di 50 anni in giro per il mondo, stava per essere venduto ad un compratore straniero. Per il proseguio di viaggio che dopo il furto l’aveva riportata nuovamente anche in provincia di Modena dove vive l’ultimo proprietario che l’aveva ceduta alla casa d’aste.
Qui, una volta posta on line nel catalogo della mostra, i Carabinieri l’hanno individuata e confrontata con le migliaia di reperti schedati nell’enorme e fondamentale banca dati del patrimonio archegologico sottratto (uno dei più ricchi al mondo), arrivando all’importate conclusione. Grazie al contributo degli esperti dei musei di Modena e Bologna l'identificazione è stata certa. 'Da qui - spiega il maggiore Giuseppe De Gori, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna nel corso della conferenza stampa organizzata in Municipio alla presenza del sindaco di Modena che a nome della città ha ricevuto la statuetta destinata nuovamente al museo 'legittimo proprietario' e del Procuratore capo della repubblica Lucia Musti - abbiamo ottenuto dalla Procura della Repubblica di Modena, che ha dimostrato la massima sensibilità l'ordine di sequestro. Da qui, oggi il dissequestro, per la riconsegna alla città'.
La statuetta è stata così riconsegnata a Modena e al suo museo
Le indagini hanno portato ad una accusa di ricettazione nei confronti dell’ultimo proprietario modenese ma per il quale sarebbe dimostrata la buona fede nel possesso. Una accusa che in questo caso cede il passo rispetto all’importanza del ritrovamento, vero motivo di orgoglio e di soddisfazione' - ha affermato il Procuratore Capo
La statuetta egizia ritrovata dai Carabinieri sarà di nuovo messa in mostra da domani al museo civico di Modena
E’ alta diciotto centimetri e realizzata in un materiale particolare, il faience francese, una sorta di silicio, ma che nonostante la sua delicatezza rispetto alla pietra, si è perfettamente conservato nel corso dei millenni. La statuetta sarà nuovamente esposta insieme agli altri 10 reperti ushabti della raccolta della mostra ‘Tesori d‘egitto’ allestita presso i musei civici di Modena. Gli oggetti ‘ushabti’, come la statuina ritrovata, sono opere mummiformi, la cui presenza, testimoniata anche dai geroglifici ben conservati e decifrati sul reperto, è attestata nei corredi delle sepolture sia private sia reali. Quella ritrovata dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio, in particolare, apparteneva ad un faraone della ventiseiesima dinastia. Il suo ritrovamento è un regalo, hanno affermato la direttrice dei Musei Francesca Piccini e la curatrice della mostra Tesori d’Egitto Cristiana Zanasi, orgogliosa di averla da subito nella mostra allestita a Modena.