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Sant'Anna, ora il rione è un cantiere: i residenti chiedono garanzie su traffico, salute e ambiente

Sant'Anna, ora il rione è un cantiere: i residenti chiedono garanzie su traffico, salute e ambiente

L'espansione del comparto CPC su via delle Suore è entrata nel vivo. Residenti preoccupati per impatto attuale e futuro


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Nel quartiere Sant’Anna si respira un clima di crescente preoccupazione. I lavori per l’ampliamento del comparto industriale CPC stanno avanzando rapidamente, in particolare nell’area di via delle Suore, dove la costruzione del nuovo parcheggio multipiano sta già modificando in modo evidente il volto della zona. Con esso è scomparsa anche una delle poche aree verdi rimaste, elemento che ha contribuito ad accendere il dibattito tra i residenti.A farsi portavoce delle istanze del quartiere è il Comitato dei Residenti, che lo scorso 14 aprile ha organizzato un’assemblea pubblica molto partecipata per fare il punto sull’evoluzione del progetto e, soprattutto, sulle tante criticità ancora irrisolte. L’incontro ha visto l’emergere di richieste chiare, raccolte in un documento che ora viene indirizzato alle istituzioni.
Una delle questioni più sentite riguarda la viabilità. Il Comitato chiede l’introduzione immediata di un divieto di transito per i mezzi pesanti superiori a 6 tonnellate lungo via Sant’Anna e via Campo Botti, comprese le aree davanti alla scuola. 'La situazione è ormai insostenibile – spiegano i rappresentanti – il passaggio costante di camion, aggravato dai cantieri in corso, mette a rischio la sicurezza di residenti e studenti e rende la vita quotidiana molto più difficile'.
Una soluzione, secondo il Comitato, potrebbe arrivare dall’attivazione dei percorsi alternativi, già promessi dall’Amministrazione ma mai concretizzati.Non meno urgente è il tema ambientale. Il Comitato punta l’attenzione sulla vasca di laminazione prevista all’interno del comparto CPC. 'È impensabile – si legge nella nota – che le acque piovane provenienti da tetti e piazzali industriali finiscano nella vasca senza alcun trattamento preliminare'. Si chiede perciò l’installazione di un sistema di depurazione a monte e l’impermeabilizzazione completa della vasca, oltre al coinvolgimento di Hera per controlli puntuali e continuativi.Altro punto caldo: le emissioni atmosferiche. Il quartiere già convive da anni con i fumi provenienti dai camini industriali, e l’espansione del comparto CPC rischia di peggiorare la situazione. 'Chiediamo un monitoraggio continuo e in tempo reale delle emissioni dei 41 camini – spiegano i residenti – con sonde installate direttamente negli impianti e controlli a campione non preannunciati, così da rilevare in maniera attendibile eventuali sostanze pericolose come COV, formaldeide, nickel, ammoniaca e altre indicate da Arpae'. A questo si aggiunge la richiesta di attivare una Valutazione di Impatto Sanitario, per capire gli effetti cumulativi delle emissioni e del traffico sulla salute dei cittadini, soprattutto dei più fragili.
A testimoniare il disagio, anche le parole di Maria R., residente in zona da oltre vent’anni: 'Fino a qualche anno fa avevamo ancora spazi verdi, i bambini potevano giocare in sicurezza.
Ora ci ritroviamo con un cantiere dietro casa, camion che passano a ogni ora e un’aria che spesso puzza di chimico. Non vogliamo fermare lo sviluppo, ma vogliamo vivere serenamente e in salute'.Infine, il Comitato chiede chiarezza sugli oneri compensativi. 'Quali risorse saranno destinate al quartiere? E come? Non vogliamo vaghe promesse, ma interventi concreti, come la piantumazione di alberi di grandi dimensioni per compensare la perdita di verde pubblico e contrastare l’aumento delle temperature nei mesi estivi'.
L’assemblea si è chiusa con un ampio sostegno ai rappresentanti del Comitato, confermati nel loro ruolo di interlocutori con l’Amministrazione. 'Non siamo contrari al progresso – hanno detto – ma serve equilibrio. Non possiamo accettare che lo sviluppo industriale avvenga a discapito della qualità della vita dei residenti. Vogliamo risposte, e le vogliamo ora'.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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