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Via il parcheggio: per tutta l'estate piazzale Sant'Agostino sarà Piazza per la cultura

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Via il parcheggio: per tutta l'estate piazzale Sant'Agostino sarà Piazza per la cultura
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Dal 18 luglio fino al festival della filosofia l'area del parcheggio sarà pedonalizzata per ospitare una serie di eventi culturali


5 minuti di lettura

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Ci sono almeno tre elementi significativi e oggettivi emersi dalla conferenza stampa di questa mattina, che colpiscono in particolare i modenesi non più giovanissimi e dotati di un po' di memoria storica.
Rispetto alla presentazione, questa mattina, della trasformazione di piazzale Sant’Agostino, che dal 18 luglio al 26 settembre diventerà la Piazza della Cultura — almeno nella porzione oggi occupata dal parcheggio, destinato a scomparire per far posto agli allestimenti ideati dall’architetto Carlo Ratti per ospitare il calendario di iniziative culturali nel centro città. Ratti è intervenuto in collegamento dagli Stati Uniti con il municipio di Modena ed in particolare con il sindaco, il presidente della Fondazione AGO e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio. Davanti ai giornalisti hanno illustrato l’iniziativa che si compone di due elementi: da un lato gli allestimenti che daranno nuova forma e nuova funzionalità a piazzale Sant'Agostino, e dall'altro il programma di eventi che vi si svolgeranno.Il primo elemento da sottolineare è legato alla forza simbolica delle immagini mostrate: per la prima volta, osservando i rendering, ci siamo resi conto che non erano visioni astratte o ipotesi vaghe, ma rappresentazioni destinate a diventare realtà nel giro di poche settimane.
Una sensazione inedita per Modena, città dove per decenni si sono rincorsi progetti illustrati su carta o su schermo che poi non hanno mai visto la luce. È stata da noi definita con una battuta 'rendering vivo', un’espressione ripresa nel corso della conferenza stampa dallo stesso sindaco e dall’architetto Ratti.Il secondo elemento riguarda il valore simbolico dell'intervento in campo urbanistico. Anche se temporaneo e minimale, questo progetto rappresenterà, nel suo svolgersi, un primo esempio concreto di ricucitura tra due dei principali poli culturali della città: da un lato l’edificio dell’ex ospedale civile, dall’altro il Palazzo dei Musei. Un’operazione attesa da oltre trent’anni, che riporta alla memoria gli anni della prima giunta Barbolini, i primi anni di Mezzetti a Modena, quando naufragò il progetto della “porta di Gehry”. Eravamo a metà degli anni novanta e da allora il sogno di valorizzare l’area con l’aiuto di un architetto di fama e dare forma a un grande polo culturale non si è mai concretizzato.Il terzo elemento è forse il più concreto: si tratta del primo vero tentativo — seppur temporaneo, ma prolungato — di pedonalizzazione (almeno parziale) della piazza.
Il transito lungo la via Emilia resterà garantito, ma l’eliminazione del parcheggio per due mesi non sarà roba senza impatto, nel bene e nel male, e permetterà di testare la reazione e l’uso da parte dei cittadini, in vista di una pedonalizzazione più ampia che il sindaco ha indicato come uno degli obiettivi del suo mandato.
 

Il progetto
Un aspetto centrale dell’allestimento previsto per “santAGOstino. Una piazza per la cultura” è l’inserimento di nuove aree verdi, per mitigare le alte temperature dei mesi estivi e rendere l’ambiente urbano più vivibile. Insieme al verde, inoltre, si prevede un ampliamento della zona pedonale e ciclabile con un segno architettonico distintivo: un doppio filare alberi-totem, che accompagnerà visivamente e simbolicamente l’estensione dello spazio pubblico.
Curato dallo Studio Carlo Ratti e Associati, l’allestimento temporaneo dell’area di fronte al cantiere dell’ex ospedale Sant’Agostino è frutto della collaborazione tra Fondazione di Modena, Fondazione Ago e Comune di Modena per offrire alla città un nuovo spazio estivo da vivere, un luogo capace di fare da ponte tra gli istituti culturali che si affacciano sulla piazza e quelli che la circondano.
Il progetto, pensato come un’anteprima concreta del futuro intervento di riqualificazione e parziale pedonalizzazione della piazza, ha l’obiettivo di renderla più accessibile e fruibile, ma anche più accogliente rispondendo a esigenze climatiche, culturali e sociali.
«Uno dei modelli più efficaci di architettura
partecipata, che abbiamo testato di recente in contesti internazionali come la Biennale di Venezia o Manifesta, parte da interventi temporanei, capaci di adattarsi ed evolvere grazie al feedback delle persone», spiega Carlo Ratti, fondatore dello studio CRA e direttore del Senseable City Lab del MIT. «In questa prospettiva, il progetto di trasformazione della piazza ci entusiasma: un’anteprima estiva di come il cuore culturale di Modena possa diventare più aperto, vivace e accessibile alla comunità. Una prima tappa di quello che, nel lungo periodo, potrebbe evolvere in un vero e proprio palcoscenico urbano, di fronte al nuovo polo culturale del Sant’Agostino».
Sono due le aree individuate. La prima è dedicata agli spettacoli, con un palco coperto e una capienza di poco inferiore alle 200 persone, e ospiterà una programmazione culturale variegata curata dal Comune di Modena. La seconda area, chiamata Ago-Off, sarà il cuore delle attività promosse dalla Fondazione Ago in collaborazione con i suoi partner. A questa zona si affianca un’area ristoro che accompagnerà e supporterà anche le iniziative serali.
A sottolineare il senso di trasformazione e apertura che guida l’intero progetto sarà anche la presentazione al pubblico dei primi 30 metri di facciata restaurata del Complesso Ago. Per l’occasione, l’atrio ovest dell’ex ospedale sarà eccezionalmente aperto, offrendo una prima e suggestiva visione degli spazi in fase di rigenerazione.
La programmazione estiva, che prenderà vita nei due ambiti della piazza, vedrà il coinvolgimento attivo di tutte le realtà promotrici. Gli eventi organizzati dal Comune e dalla Fondazione Ago, che oltre a un ciclo di incontri di approfondimento proporrà anche visite guidate al cantiere, offriranno ai cittadini uno sguardo consapevole e partecipato su ciò che sta cambiando.
 

Il programma culturale
Ad animare lo spazio un ricco programma con spettacoli, musica, visite guidate e attività e iniziative legate all'arte con numerosi appuntamenti serali a ingresso gratuito tra cui spettacoli, concerti, incontri e proiezioni cinematografiche.
L’inaugurazione è prevista per per venerdì 18 luglio con lo spettacolo Il talento di essere tutti e nessuno, dell’attore e doppiatore Luca Ward. Il calendario completo sarà disponibile da metà giugno.
Sull’altro lato della piazza uno spazio per le iniziative di “Ago Off” coordinate da Fondazione Ago. La rassegna “Ago Off” si apre mercoledì 23 luglio con un appuntamento su “Arte come strumento di benessere”, presentando alcune esperienze sviluppate con anziani e persone con demenza e Alzheimer e i loro caregiver, per terminare sabato 13 settembre, in via straordinaria alle 21, con l’incontro con l’esperto di arte contemporanea Marco Mancuso in dialogo con il direttore scientifico della piattaforma di innovazione culturale “cheFare” Bertram Niessen.Tra l’accesso al Palazzo dei Musei e il sagrato della chiesa, è previsto un dehors con l’area ristoro, gestita dal Bar Mosaico del Palazzo dei Musei.
La piazza sarà anche punto di partenza per visite guidate al cantiere, con accesso dal foyer dell’ex Ospedale (ingresso ovest), dove sarà visibile una prima porzione della facciata restaurata. Il foyer ospiterà inoltre una mostra multimediale dedicata al restauro. Le visite saranno aperte al pubblico e prenotabili online dal 19 giugno sul sito www.agomodena.it.La nuova veste pedonale della piazza – che manterrà la corsia per il passaggio dei mezzi pubblici e introdurrà un percorso ciclopedonale – offrirà alla cittadinanza un rinnovato spazio di socialità e incontro. Gli elementi grafici dell’allestimento richiameranno l’identità visiva del cantiere, anche attraverso il riutilizzo di alcune porzioni del telo di copertura che ha rivestito per tre anni la facciata del complesso.L'allestimento è pensato per accompagnare i cittadini nel percorso di valorizzazione del complesso edilizio, che dal prossimo anno ospiterà i Musei universitari, le mostre della Fondazione Ago, il Museo della Figurina, le attività di FEM – Future Education Modena e di DHMore.
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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