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Primo pugno dall'atleta intersessuale e Angela Carini si ritira

Primo pugno dall'atleta intersessuale e Angela Carini si ritira

Alle Olimpiadi l'azzurra si è inginocchiata sul ring e ha pianto. 'Esco a testa alta, ma avevo male e non potevo continuare'. Meloni: 'Non era un incontro equo'


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Angela Carini ha scelto di non affrontare il match contro la pugile intersessuale algerina Imane Khelif. Poi, dopo che i giudici hanno validato la sua scelta con il verdetto ufficiale, l'azzurra si è inginocchiata sul ring e ha pianto. 'Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta'. Angela Carini spiega così, ancora in lacrime, il suo repentino abbandono nel match contro la pugile Imane Khelif. 'Esco a testa alta', ha aggiunto l'azzurra.
'Mi faceva troppo male il naso, non potevo andare avanti e mi sono detta che dovevo fermarmi. Poteva essere il match della mia vita, ma ho dovuto pensare a salvaguardare la mia incolumità. L’incontro contro Carini valeva l’accesso ai quarti di dei pesi welter, ma aveva preventivamente scatenato la bufera politica, con tanto di intervento “istituzionale” del Ministro dello Sport Abodi. In realtà Khelif non è una donna trans, e secondo il Cio rispetta i criteri medici per l’ammissione alle gare. Una scelta, quest'ultima, contestata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 'E' un fatto che con i livelli di testosterone presenti nel sangue dell’atleta algerina la gara in partenza non sembra equa”, ha commentato la premier direttamente da Parigi.
“Mi dispiace ancora di più che si sia ritirata. Mi ero emozionata ieri quando lei ha scritto ‘Combatterò’ perché in queste cose sicuramente contano la dedizione, la testa e il carattere però poi conta anche poter competere ad armi pari”.Secondo la presidente del Consiglio 'bisogna fare attenzione a discriminare nel tentativo di non discriminare perché alcune tesi portate all’estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne. Penso che atleti che hanno caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammessi alle gare femminili e non perché si voglia discriminare qualcuno, ma per tutelare il diritto delle atlete di poter competere ad armi pari'.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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