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Dopo 5 ore di Camera di Consiglio nell'aula bunker del carcere della Dozza, i giudici della Corte d'appello di Bologna hanno emesso la sentenza che ha confermato 9 anni, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, per l'imprenditore edile Augusto Bianchini, un anno e sei mesi per il figlio Alessandro, e due anni e due mesi per la moglie Bruna Braga. Per Augusto Bianchini si è trattato sostanzialmente della conferma della sentenza in primo grado. Assolto invece l’imprenditore del settore della distribuzione di carburanti Gino Gibertini. Quest'ultimo era stato accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso era stato condannato a 8 anni in primo grado.
Numerosi gli sconti di pena e non mancano altri proscioglimenti per assoluzione o prescrizione dei reati contestati. Nella sostanza, il complesso delle pene appari quasi dimezzato rispetto alla sentenza di primo grado del 30 ottobre 2018 (qui la sentenza e qui le motivazioni).
Complessivamente sono stati emessi quasi 700 anni di condanna per 91 dei 118 imputati, con 27 tra assoluzioni, proscioglimenti e prescrizioni, a fronte di 1.092 anni chiesti dalla procura generale e 1.223 anni in primo grado.
Michele Bolognino, per cui erano stati chiesti 28 anni, è stato condannato a 21 anni e tre mesi, mentre Gaetano Blasco è stato condannato a 22 anni e 11 mesi contro i 25 anni e sei mesi chiesti dall’accusa. Sconti anche per Alfredo e Francesco Amato, per i quali era stata chiesta la conferma dei 19 anni e 19 anni e un mese decisi dai giudici di primo grado: i due sono stati condannati a 17 anni e a 16 anni e nove mesi. Per Giuseppe Iaquinta la condanna è scesa da 19 a 13 anni, mentre per il figlio Vincenzo, ex attaccante della Juventus e della Nazionale, è stata confermata la condanna a due anni per reati in materia di armi, con la condizionale.
Eugenio Sergio (parente di Maria Sergio, dirigente del comune di Modena ed ex dirigente dell’urbanistica di Reggio, moglie del sindaco Luca Vecchi) è stato condannato a 13 anni e otto mesi contro i 17 anni e mezzo chiesti dall’accusa, mentre per i costruttori cutrresi di Montecchio Giuseppe e Palmo Vertinelli le pene sono di 16 anni e quattro mesi (chiesti 23 anni e sei mesi) e 17 anni e 4 mesi (anzichè 23 anni e nove mesi).
Passa da 13 a 9 anni la condanna per l'imprenditore Omar Costi e da 4 anni e 6 mesi a 3 anni quella per l'ex vice-presidente della Cna di Reggio Emilia Mirco Salsi.
Redazione Pressa
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