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Avanza e si allarga il filone 'modenese' dell'inchiesta Angeli e Demoni sugli affidi dei minori gestiti dall'Unione dei Comuni della Val d’Enza e che dalla Procura di Reggio Emilia ha portato le scorse settimane al coinvolgimento di quella di Modena.
Attenzione degli inquirenti puntata sugli atti dell’Unione dei Comuni modenesi dell'area nord e che ha Mirandola il comune capofila. Dove i militari del reparto operativo dei carabinieri di Modena, in tarda mattinata, si sono recati su disposizione della procura di Modena per acquisire la documentazione relativa agli affidamenti dei minori a consulenti e case famiglia.
Uno di questi, attraverso una struttura di accoglienza di Parma, sarebbe arrivata alla psicoterapeuta Nadia Bolognini, già arrestata nell'ambito dell'inchiesta reggiana.
E alla quale sarebbe riferita anche la determina di pagamento per una consulenza su una bambina di Mirandola affidata ad una casa famiglia di Parma, firmata dal responsabile dei servizi sociali e datata 3 luglio 2019, data successiva all'arresto della psicoterapeuta. Documento, già nel luglio scorso, al centro di una denuncia esposto del gruppo di Forza Italia dell'Unione dei Comuni. Elementi che hanno portato gli inquirenti a puntare l'attenzione sui collegamenti tra la rete di associazioni e consulenti già coinvolti nell’inchiesta reggiana e la realtà modenese facente capo all’Unione dei Comuni area nord. Un filone, quello modenese, che ha già generato l'iscrizione nel registro degli indagati di 3 persone. Oltre alla rappresentante della casa famiglia di Parma, alla quale la bambina mirandolese era stata affidata, e che avrebbe gestito la consulenza affidata alla psicoterapeuta coinvolta nell'inchiesta, anche la responsabile dei servizi sociali dell’Unione dei comuni area nord di Modena.
Il lavoro della procura modenese sarebbe in questa frase relativo all’analisi della documentazione relativa agli affidi e alle consulenze per le quali spicca anche l’ingente cifra messa a bilancio ed impegnata dall’Unione dei comuni per l’affidamento di bambini allontanati dalle loro famiglie. Più di mezzo milione di euro da affidare nel 2019 a 14 strutture di accoglienza e case famiglia con sede sia in provincia di Modena, sia extraprovincia e regione. Tra queste anche quella di Parma alla quale la bambina mirandolese era stata affidata e ora finita, con la sua responsabile, al centro delle indagini della procura di Modena
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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