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Luglio caldo, ma nessun record: anche l'anno scorso lo è stato di più

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I dati dell'Osservatorio Geofisico?del Dipartimento di Ingegneria ?Enzo Ferrarià segnalano il luglio del 2017 il sesto più caldo negli ultimi 187 anni. La temperatura media rilevata è stata di 27.3?C. Ora in arrivo un'ondata di caldo con temperature che sfioreranno i 40?C e che si protrarranno per 5-6 giorni.


Luglio caldo, ma nessun record: anche l'anno scorso lo è stato di più
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Luglio 2017 è risultato per gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di  Unimore il sesto più caldo a Modena negli ultimi 187 anni. La temperatura media rilevata è stata di 27.3°C in centro città. Inferiori le medie del mese nelle periferie di Modena (25.6°C) e di Reggio Emilia (26.2°C). Si tratta di temperature comunque molto al di sopra delle medie di riferimento (+1.9°C). Scarsissime le piogge. Ora in arrivo un’ondata di caldo con temperature che sfioreranno i 40°C e che si protrarranno per 5-6 giorni.

Il mese di luglio 2017 si conclude con una temperatura media di 27.

3°C rilevata presso la stazione storica dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di  Unimore, che si trova a Modena sul torrione orientale del Palazzo Ducale, superiore di +1.9°C rispetto alla media di riferimento del trentennio 1981-2010.  Si tratta di una anomalia notevole, che fa del mese appena trascorso il 6° mese di luglio più caldo dal 1830 a Modena città, preceduto dal luglio 2015 (29.4°C), 2012 (27.9°C), 1983 (27.8°C), 2006 (27.6°) e 2016 (27.

5°C).

Come si nota – commenta il meteorologo Luca Lombroso di Unimore – l’unico caso precedente al terzo millennio, di mesi di luglio più caldi dell’attuale è stato quello del 1983, anno a cui appartiene ancora per la città di Modena il record storico giornaliero di temperatura assoluta più elevata, 38.5°C il 29 luglio 1983. Ora questo primato potrebbe essere insidiato dalle massime raggiungibili nei primi giorni di agosto”.

Il ripetersi di questi episodi – prosegue la sua analisi Luca Lombroso - ci pone di fronte a una “nuova normalità”, ben evidenziata da come è cambiata la media di riferimento. Quando iniziai a lavorare in Osservatorio, nel 1987 la temperatura media “climatica” ovvero su trent’anni 1951-1980 di luglio era di 24°C.  Ora, sul periodo di riferimento 1981-2010 siamo saliti a una temperatura media di 25.7°C. Guardando dal 2000 in poi il cambiamento climatico risulta ancora più eclatante, con una temperatura media 2000-2016 per luglio di 26.5”.

L’anomalia termica misurata dalla stazione di rilevamento è ancora più eclatante se si limita il confronto al primo scorcio di estate meteorologica: il bimestre giugno-luglio ci dà unatemperatura media di 26.7°C, nettamente oltre il riferimento climatico del trentennio 1981-2010 (24°C), risultando il quarto bimestre giugno-luglio più caldo, almeno da 187 a questa parte, preceduto nell’ordine dal 2003 (27.3°C) 2015 (26.9°) e 2012 (26.8°C).

Scarse le pioggeLuglio chiude con un bilancio di precipitazioni di 6.3 mm raccolti nella stazione storica di Modena. E va considerato che luglio - per quanto mese estivo – dovrebbe vedere mediamente cadere 38 mm di pioggia. Il deficit pluviometrico mensile è dell’84%.

Caldo, ovviamente, anche per le altre stazioni di rilevamento meteo della rete dell’Osservatorio Geofisico Unimore. Modena Campus DIEF, nella periferia cittadina, ha fatto registrare unatemperatura media di  25.6°C con piogge di soli 8.6 mm e Reggio Emilia, con la strumentazione che si trova al Campus universitario San Lazzaro, la temperatura media mensile di luglio è stata di26.2°C, mentre le precipitazioni di appena 9.1 mm.

Sempre a livello statistico, il giorno più caldo del 2017 resta ancora quello del 23 giugno, con 36.3°C nella stazione di Piazza Roma a Modena, 37.3°C al Campus DIEF di Modena e 37.3°C al Campus San Lazzaro  di Reggio Emilia.

Ora – avverte l’esperto Luca Lombroso - ci aspetta una nuova e ancora più intensa ondata di caldo, che sarà non solo la maggiore del 2017 ma anche una delle più forti e durature di sempre, paragonabile alla fase acuta dell’estate 2003, ad inizio agosto, e a quella, isolata per quegli anni, di fine luglio 1983. Si tratta di un’ondata di caldo che trova le sue cause in tre concomitanze: la prima di climatologia statistica, ovvero siamo in quello che è solitamente il periodo più caldo dell’anno; la seconda di meteorologia sinottica, con l’ormai noto, ma fino a 15 anni fa raro, anticiclone africano, che si espande a tutto il Mediterraneo centro-orientale, portando la “bolla calda” fin quasi alle coste del Mar Baltico; infine, i cambiamenti climatici, a cui non si può, a rigore, ascrivere direttamente l’evento ma che aumentano la probabilità, la frequenza e l’intensità delle ondate di caldo”.

PrevisioneSiamo dunque all’inizio di una settimana che va ben oltre quella che di solito si chiamava la “canicola”. Molto probabile - secondo gli esperti dell’Osservatorio Geofisico Unimore - che diverse zone del nostro territorio vedranno raggiungere i fatidici 40°C già da mercoledì 2 agosto. Il culmine, comunque, si avrà fra venerdì 4 e sabato 5 agosto, anche se è difficile quantificare i parametri termici che si raggiungeranno. Ancora vaga la durata di questa “ondata”, che comunque sarà di almeno 5-6 giorni con temperature prossime ai 40°C.

Sui record, - conclude Luca Lombroso - più che alle previsioni ci affidiamo alle osservazioni, e vista la situazione affiancheremo gli strumenti professionali automatici in uso a misure manuali con strumenti di taratura. Mai come in questi casi estremi i valori rilevati andranno presi con cautela e attentamente verificati.  Solo a fine ondata tireremo le somme 


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