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La sfida di una trasvolata atlantica che si credeva impossibile, la sfida di un nuovo progetto tecnologico che disegna il futuro dell'aviazione civile, la sfida di un territorio e di persone che vogliono tornare a scrivere la storia.
C'è tutto questo e di più nella sfida di Alberto Porto, 51 anni, ingegnere aeronautico origine argentina ma italiano di terza generazione.
E' lui ad avere pensato, progettato e costruito nelle officine della Sea Avio di Pavullo il Risen, l'ultima frontiera degli aerei ultraleggeri.
Non solo capace di battere il record mondiale di velocità di categoria, con 323 km orari, ma anche di fare qualcosa di impensabile per un ultraleggero prodotto in serie.
Dotato di sistemi di navigazione degni dei grandi aerei, compirà un viaggio translatantico da 11mila chilometri in 5 tappe che lo porterà da Pavullo, con decollo previsto mercoledì 11 ottobre, a Montevideo, capitale dell'Uruguay.
Il Risen, il primo ad essere uscito dall'officina di Pavullo ed il suo papà Alberto, che lo guiderà in una impresa storica, sono presentati presso l'aeroporto Paolucci di Pavullo dove mercoledì il Risen decollerà per un viaggio destinato ad entrare nella storia.
Una performance del genere, a pari condizioni di volo con gli altri modelli simili disponibili, non è neppure ipotizzabile ed è invece realizzabile con il Risen grazie a un'efficienza di volo nettamente superiore.
Sono 11mila i chilometri che separano Pavullo da Montevideo, la capitale dell’Uruguay e la partenza è prevista il prossimo 11 ottobre dall’aeroporto “Paolucci”, passando sopra la Corsica, il Marocco, il Sahara occidentale, Gran Canaria, Capo Verde, Belo Horizonte in Brasile, fino all’atterraggio. È un’impresa, questa, che ricorda, pur con le mutate condizioni, quelle di Charles Lindberg, primo pilota ad effettuare la trasvolata atlantica, e di Italo Balbo, il primo a guidare un’intera formazione aerea di idrovolanti sull’Atlantico. Una prova, quella del Risen, resa possibile dall’opera di chi lavora con passione e competenza nel piccolo capannone di Pavullo, dove Alberto Porto ha fatto diventare italiano un progetto che era nato per essere svizzero. Quello che volerà è Il primo esemplare uscito dalla fabbrica pavullese: un orgoglio per la cittadina e per tutto il Frignano e che dimostra la grande capacità dei lavoratori impegnati. Già nel 2015, il Risen aveva ottenuto uno straordinario risultato: la conquista del record del mondo di velocità, certificato dalla Fai, a circa 323 km orari, polverizzando di oltre il 10% il precedente primato.
Ed è un velivolo del quale è già stata venduta l'intera produzione nei prossimi due anni. È anche significativo che l’impresa parta da Pavullo, dove, nel 1927, si concluse il primo corso della “Scuola di volo senza motore”, terminato con 27 allievi brevettati, con l’allora sottosegretario dell’Aeronautica Italo Balbo a valutare di persona gli aspetti organizzativi, addestrativi e promozionali, apprezzandone la validità e l’alta qualità dell’attività didattica. Fu così che pochi anni dopo, il 2 luglio 1931, nascevano l’Aeroporto di Pavullo e la “Scuola Centrale di Volo a Vela”. Corrispondenze storiche molto significative, che connotano il prossimo volo del Risen con ulteriori elementi di straordinarietà, oltre a quelli propri della trasvolata.