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Buongiorno Direttore,
ho letto con attenzione l’articolo di Andrea Bortolamasi pubblicato ieri dal suo giornale nel quale pone la domanda al candidato sindaco Stefano Prampolini “Facile scaricare il militante della Lega Stefano Soranna, ma lui cosa sapeva?”.
Il quesito posto dal segretario del Pd è legittimo, ma, a sua volta, l’esponente politico Pd dovrebbe rispondere a queste domande:
1) Gli assessori delegittimati, revocati e inquisiti erano del Pd?
2) Gli appalti revocati all’ultimo momento ed oggetto di indagine erano stati banditi da questi uomini Pd?
3) Gli uomini indagati per tentata concussione sono del Pd?
4) Le intercettazioni pubblicate oggi da un giornale locale sull’occupazione del potere riguardano uomini del Pd?
5) In Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, in Aimag e così via sono stati nominati uomini del Pd?
6) La guerra fra bande che emerge dalla lettura delle intercettazioni pubblicate riguarda uomini del Pd?
7) Il candidato sindaco nonché sindaco uscente Alberto Bellelli uomo di punta del Pd di tutto questo non sapeva niente?
8) E’ successo tutto a sua insaputa? Per 4 anni e mezzo gli assessori inquisiti ed il loro entourage Pd hanno governato Carpi senza che il Sindaco si avvedesse di alcunché?
Non sono tanto ingenuo da pensare di ricevere una risposta ai quesiti che ho appena posto, ma credo che, per chiarezza ed onestà intellettuale, che sia opportuno riportare il dibattito al reale problema che ha visto la città di Carpi campo di battaglia di bande politiche facenti capo a diverse correnti dello stesso partito, che governa da ben 74 anni.
Il tentativo del segretario Andrea Bortolamasi è codificato dai manuali della comunicazione e tende a concentrare l’attenzione su aspetti marginali del problema rispetto al nocciolo della questione.
Ma è come vedere la pagliuzza nell’occhio altrui senza vedere la trave nel proprio.
Carlo Alberto Bulgarelli - Commercialista-Revisore Contabile