Non lo sono prima di tutto perchè abbiamo uno dei più alti tassi di vaccinazione d'Europa.
Non lo sono perchè in altri Paesi, a partire da Spagna e Inghilterra si sta iniziando a parlare apertamente di una sindrome para-influenzale (il premier Pedro Sanchez ha detto di volerla trattare come tale), senza che nessuno gridi alla bestemmia.
Non lo sono perchè le cause dei problemi che abbiamo oggi, per onestà, vanno ricercate prima di tutto nei tagli, questi sì criminali, alla sanità negli ultimi decenni.
Non lo sono perchè lo stesso Draghi mentì quando disse che col Green Pass si poteva fare vita sociale piena con la garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose. Una misura che 'dava serenità', a suo dire. E quelle parole suonano ancora come un insulto e una terribile anti-profezia.
Non lo sono, infine ma prima di tutto, perchè all'interno di una comunità non esistono sottogruppi di nemici. Non funziona così.
Costruire una narrazione fondata sulla paura di un nemico interno è male. Un male che spalanca le porte all'inferno e a una lacerazione sociale irrimediabile. Chi continuerà a non vaccinarsi, accettando insulti (sorci, cartelli al collo, evasori...) e discriminazioni, come potrà continuare a sentirsi parte della società? Chi invece si vaccinerà perchè costretto, perchè messo alle corde e ricattato come potrà sentirsi rappresentato da un Governo che ha vestito questi panni? E ancora. Chi oggi si è vaccinato con convinzione, deridendo cittadini che non lo hanno fatto, pubblicando sui social le due o tre dita alzate per ogni dose, cosa farà quando le dita di una mano non basteranno più? Continuerà a sorridere e ad accettare queste somministrazioni sapendo che un no comporterebbe l'essere cacciato nel terribile girone degli odiati no-vax?
Famiglie divise, amicizie spezzate, persone emarginate, lasciate senza lavoro e senza sostentamento economico e psicologicamente abbattute. Questa spaccatura non è degna di un Paese civile. Al di là dei dati, dei numeri e delle percentuali.
Giuseppe Leonelli