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Inizia oggi una collaborazione tra il Poliambulatorio Fisio Line di Modena e La Pressa. Una rubrica settimanale che ospiterà di volta in volta le riflessioni dei medici del poliambulatorio con la possibilità per i nostri lettori di porre domande e sciogliere dubbi.
Facciamo le presentazioni: siamo un gruppo di medici e professionisti della salute che operano, collaborando in squadra per la cura e il benessere della persona dal 1988 presso il Poliambulatorio Fisio Line di Modena.
Abbiamo pensato di chiamare questa rubrica a porzioni settimanali (quasi fossero quelle galvaniche delle antiche botteghe farmaceutiche di quartiere) “A CURA DI”. In latino il termine Cura, contiene due significati opposti di un continuum, come a dire che l’esistenza umana si dipana tra il significato di premura, sollecitudine, responsabilità ma anche di inquietudine, affanno.
L’etimologia del termine fa riferimento anche a guardare, conoscere, ascoltare; così possiamo risalire insieme fino all’epoca augustea, ed ascoltare dal Liber Fabularum di Igino la narrazione del Mito di Cura come metafora della condizione umana.
“Mentre Cura stava attraversando un fiume, vide del fango argilloso. Lo raccolse pensierosa e cominciò a dargli una forma. Mentre stava riflettendo su cosa aveva fatto, si avvicinò Giove. Cura gli chiese di infondere lo spirito vitale a ciò che aveva fatto e Giove acconsentì volentieri. Ma quando Cura pretese di imporre il suo nome a ciò che aveva fatto, Giove glielo proibì esigendo che fosse imposto il proprio. Mentre Cura e Giove disputavano sul nome intervenne anche Terra, reclamando che a ciò che era stato fatto fosse imposto il proprio nome, perché, essa gli aveva dato parte del proprio corpo.
I disputanti elessero Saturno a giudice, il quale comunicò ai contendenti la seguente giusta decisione: “Tu, Giove, che hai dato lo spirito, al momento della morte riceverai lo spirito. Tu Terra, che hai dato il corpo, riceverai il corpo. Ma poiché fu Cura che per prima diede forma a questo essere, fintanto che esso vivrà lo possieda Cura. Per quanto concerne la controversia sul nome, si chiami homo, perché è stato tratto da humus che significa terra
”.
Nel mito di Cura è Saturno, pianeta della melanconia (modo antico di concettualizzare la depressione), chiamato a mediare una disputa: vale a dire che è lo stato depressivo (che il nostro mondo moderno, così maniacale mal tollera), la condizione che ci può aiutare a discriminare e porre giudizio sulle cose. Molto è stato scritto rispetto alla storia di questo stato affettivo: fin dalle origini del Rinascimento veniva riportato come uomini eccezionali nelle arti, nella filosofia, politica o poesia soffrissero melanconicamente per la vacuità delle cose. Sentimento considerato non solo come una condizione patologica ma anche capace di disvelamento dell’esistenza: la sofferenza è la cifra stessa della condizione umana.
Dalla narrazione si capisce come “il prendere forma” abbia bisogno di Cura, e di rimanere presso di essa finché si ha vita, fino alla fine dell’esistenza. In ambito clinico, “cura” è sia sinonimo di farmaco ma anche di terapia rivolta alla persona e al raggiungimento di maggior benessere nel suo complesso: questo fa riferimento anche alla relazione tra due soggetti che costruiscono uno “spazio sempre in trasformazione” di salute, in cui interagiscono elementi biologici, psichici, sociali e ambientali. Da qui l’insieme di interventi multidimensionali che convergono verso il significante attivo del prendersi cura, aver cura, portando verso la dimensione della salute.
Cura si presenta come divinità femminile, sollecitando quanto nelle professioni in cui si svolgono mansioni di educazione, assistenza, salute si esprima una vocazione femminile. Espressione della “lingua madre” così chiamata perché è la lingua delle prime coccole, quella della relazione primaria di accudimento tra la madre e l’infante: solo all’interno di una relazione possiamo essere e divenire.
Possiamo allora dire che, così come nel Mito di Cura, anche questo è il pensiero da cui prende vita uno spazio di riflessione aperto in cui è scambiare informazioni, porre quesiti ed interrogativi reciproci; crediamo infatti che sia uno dei modi possibili, forse quello privilegiato, per favorire una crescita circolare, a beneficio sia del “paziente” sia del medico.
Poliambulatorio Fisio Line Modena