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“Incrementare le spese per la Difesa verso il traguardo del 2% del Pil. L’approvazione del nostro odg al decreto Ucraina, a mia prima firma, che impegna il governo in questa direzione, obiettivo peraltro già sostenuto a più riprese dal Presidente Draghi e dal recente Consiglio europeo svoltosi a Versailles, è un risultato storico. Altrettanto rilevante il fatto che l’odg sia stato sottoscritto da tutti i partiti politici ad esclusione dell’estrema sinistra. Dobbiamo tutelare gli interessi nazionali sia sul piano della sicurezza che su quello energetico. Un primo, significativo passo sarebbe l’aumento già nell’anno in corso delle risorse destinate al Fondo per le esigenze di difesa nazionale recante il Codice dell’ordinamento militare“. Lo dichiara il deputato Roberto Paolo Ferrari, responsabile dipartimento Difesa della Lega e capogruppo in commissione Difesa alla Camera.
L’ordine del giorno, con parare favorevole del governo, è stato approvato dall’aula della Camera con 391 sì, 19 no e 7 astenuti.
Il testo impegna il governo “ad avviare l’incremento delle spese per la Difesa verso il traguardo del 2 per cento del Pil, dando concretezza a quanto affermato alla Camera dal Presidente del Consiglio il 1° marzo scorso e predisponendo un sentiero di aumento stabile nel tempo, che garantisca al Paese una capacità di deterrenza e protezione, a tutela degli interessi nazionali, anche dal punto di vista della sicurezza degli approvvigionamenti energetici; ad assicurare che la ripartizione delle risorse sia allocata secondo i criteri della delega di cui alla legge n. 244 del 2012; nell’immediato, ad incrementare alla prima occasione utile il Fondo per le esigenze di difesa nazionale, di cui all’articolo 615 del decreto legislativo n. 66 del 15 marzo 2010, recante il Codice dell’ordinamento militare”
Nella sua informativa d'urgenza alla Camera il ministro di Maio ha affermato che aiutare 'chi deve difendersi da attacchi indiscriminati non solo è un obbligo morale ma permette di intavolare un negoziato meno squilibrato tra le parti”.
Redazione Pressa
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