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Obbligo scolastico fino a 18 anni, stop ai tagli continui alle risorse che per la scuola devono ritornare a costituire il 6% del Pil (oggi sfiorano il 4), qualificazione e pari dignità dei docenti e, al centro del mondo scolastico, l'obiettivo di una scuola pubblica e pluralista capace di garantire a tutti il diritto all'istruzione. Togliendo i finanziamenti pubblici alle scuole private. A tutti i livelli: dai nidi d'infanzia alle scuole elementari, medie e superiori. Questi alcuni dei punti fondanti della nuova proposta di legge sostenuta da una iniziativa popolare indetta dal Coordinamento per la democrazia costituzionale e presentata alla palazzina Pucci di Modena alla presenza di esponenti politici di Art. 1 Leu, sinistra Italiana, Cgil, Potere al Popolo (Vania Pederzoli ed Elio Tavilla), e Sinistra Italiana (Alessandra Di Bartolomeo)
Una proposta, quella che unisce la sinistra più radicale, che se pur distinta da quella di Lega e del M5S che si appresterebbero a governare un esecutivo guidato da un Presidente del Consiglio 'esterno', che unisce tutti, dal M5S alla Lega, passando appunto da Potere al Popolo: la sostituzione totale della legge esistente, la 107, sulla cosiddetta in quanto titolata alla 'Buona Scuola'
La raccolta firma che è continuata anche durante la presentazione dell'iniziative popolare alla Palazzina Pucci a Modena, con l'obiettivo sottoporre al senato la discussione a giugno, facendosi forza anche dell'obbligo, introdotto recentemente, di discutere le proposte di legge di iniziative popolare entro tre mesi dalla loro presentazione.
'Una proposta che - afferma Mauro Sentimenti, referente nazionale del Coordinamento per la Democrazia - pone al centro prima di tutto i principi costituzionali che con la riforma della cosidetta Buona scuola non sono più al centro. Una scuola che non investe più sulla formazione, che taglia sull'edilizia scolastica e che aumenta le disuguaglianza'
Intervista a Mauro Sentimenti
Redazione Pressa
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