Ieri sera sono tornata in questo ristorante con il mio compagno per provare tutti le novità che il menù aveva in serbo per noi. Premetto che sono una carnivora convinta, molto amante della cacciagione, e sono sempre stata piuttosto scettica sulla cucina vegetariana e vegana, ma la cucina di Fabio e Veronica, i due titolari nonché power couple collaudata, è riuscita a farmi cambiare idea. La cena è stata come un pezzo della Bloodhound Gang, fortissima dall’inizio alla fine. Note sull’incipit: locale accogliente; mise en place minimal, moderna e curata; servizio giovane, amichevole ma sempre garbato ed elegante; ottimo il racconto dei piatti all’interno del menù. Strofa: si parte con un’entrée composta da hummus di ceci con cavolo viola fermentato e umeboshi; si prosegue con gli antipasti, un uovo cotto al roner alla perfezione, accompagnato da pan brioche, zabaione salato al parmigiano, scorzonera al burro e tartufo nero; e dei tacos di sedanorapa molto evocativi del Sud America, nonostante avessero al loro interno ingredienti inconsueti, come ad esempio la tahina.

